Napoli. A distanza di un anno dal grande blitz che ha colpito l’ala imprenditoriale del clan Di Lauro, Raffaele Rispoli decide di arrendersi. Il 47enne, considerato uno dei capi del contrabbando a Secondigliano e fratello della vedova di camorra Tina Rispoli, ha deciso di dissociarsi dai suoi trascorsi criminali. Lo ha fatto con una lettera di due pagine inviata al giudice del rito abbreviato nel quale è imputato. Rispoli ha ammesso di aver avuto comportamenti illeciti di cui non è fiero e ha espresso il desiderio di allontanarsi dagli ambienti criminali del passato.
Tuttavia, è importante sottolineare che Rispoli non ha iniziato a collaborare con la giustizia e non ha accusato i suoi coimputati. Ha ammesso le sue responsabilità per alcuni reati, escludendo però quelli legati alla droga. Ha dichiarato di non essere coinvolto nel traffico di stupefacenti e di aver sempre evitato di partecipare a attività dannose per i giovani.
Rispoli ha anche precisato il suo ruolo all’interno del clan Di Lauro, negando di essere un narcotrafficante e smentendo di essere stato un organizzatore della criminalità. Le sue dichiarazioni potrebbero mettere in difficoltà il presunto capo Vincenzo Di Lauro, difeso dall’avvocato Antonio Abet, che aveva recentemente dichiarato di essere solo un imprenditore.
Queste parole potrebbero creare un conflitto con quanto affermato da Rispoli.

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