Ercolano. È una calda giornata di luglio, le strade sono tranquille e silenziose quando improvvisamente un grido disperato squarcia l’aria. Un padre, con il volto segnato dalla paura, tiene tra le braccia il suo bambino di due anni, che sembra non respirare. La scena è straziante, e i passanti increduli si fermano a guardare.

Un maresciallo dei Carabinieri, uscendo dalla caserma di Ercolano, sente le urla e capisce che c’è qualcosa di grave in corso. Senza esitare, si avvicina al padre e al bambino, cercando di capire cosa stia succedendo. Il piccolo non dà segni di ripresa e il maresciallo, sospettando un’ostruzione delle vie respiratorie, cerca di praticare la manovra di Heimlich, ma senza successo.

Mentre si aspetta l’arrivo dell’ambulanza, che sembra non arrivare mai, il maresciallo chiama un collega per chiedere aiuto. Insieme, decidono di trasportare il bambino d’urgenza all’ospedale più vicino. Salgono sull’auto di servizio, con il padre e il bambino sui sedili posteriori, e si dirigono verso l’ospedale Maresca di Torre del Greco.

La corsa è frenetica, la paura si respira nell’aria. Cinque chilometri vengono percorsi in meno di tre minuti, mentre il maresciallo guida al massimo delle sue capacità e il collega urla ai pedoni per chiedere strada. Finalmente, arrivano al pronto soccorso, dove il bambino viene immediatamente preso in cura dai medici.

Dopo i primi interventi, si scopre che il bambino ha avuto una reazione allergica severa e viene trasferito al Santobono di Napoli per ulteriori cure. Le ore successive sono di angoscia per la famiglia, ma alla fine arriva il lieto fine: il bambino è salvo e fuori pericolo.

Il merito va alla prontezza e al coraggio dei due marescialli, che con professionalità e determinazione hanno salvato la vita di un bambino. Il padre, commosso e grato, li ringrazia con le lacrime agli occhi, definendoli degli angeli.

Quella giornata rimarrà impressa nella memoria di tutti come un momento di paura e di gratitudine per un intervento che ha fatto la differenza tra la vita e la morte.

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