La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ha eseguito un provvedimento di confisca definitiva di beni immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie nei confronti di un imprenditore attivo nel settore della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, ritenuto contiguo ai clan attivi sul territorio di Mondragone, in provincia di Caserta.

Il provvedimento è stato emesso dalla Corte di Cassazione e conferma la confisca di 5 società operanti nel settore edilizio, della raccolta e dello smaltimento di rifiuti e della gestione di aree ed attività commerciali, 7 beni immobili, 3 beni mobili registrati e 2 rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

L’imprenditore, già condannato nel 2010 a 3 anni e 6 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, è stato individuato come espressione imprenditoriale dei clan mondragonesi, a vantaggio dei quali avrebbe gestito il lucroso business della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

La Dia, su proposta della Procura di Napoli, ha svolto le indagini che hanno permesso di ricostruire il profilo criminale dell’imprenditore già a partire dagli anni ’80.

Il provvedimento eseguito oggi rappresenta un importante passo nella lotta alla criminalità organizzata e alla gestione illecita dei rifiuti, un tema molto delicato e di grande impatto ambientale e sociale. La confisca dei beni rappresenta un segnale forte e chiaro alle organizzazioni criminali che cercano di infiltrarsi in settori economici strategici.

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