Un 64enne gestore di una casa di riposo a Salerno è stato accusato di aver cercato di impossessarsi del patrimonio di una anziana signora di 86 anni, residente nella struttura da lui gestita. La Procura di Salerno ha contestato a Sante Sica di aver fatto redigere due testamenti olografi all’anziana, nominandolo come unico erede. Questo gesto fa parte di una complessa macchinazione ideata da Sica per sfruttare lo stato di incapacità della anziana ospite e diventarne l’erede.

L’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nas di Salerno ha portato all’esecuzione di un’ordinanza che ha colpito Sica e altre due persone. La direttrice e vicepresidente del Cda dell’Istituto, Karolin Cupo, è stata sottoposta a divieto di esercitare imprese e a svolgere l’attività di operatore socio sanitario per un anno. Angela Pina Grossi, originaria della provincia di Avellino, è stata sospesa dall’esercizio del pubblico ufficio di amministratore di sostegno, tutore e curatore per un anno.

Le indagini hanno rivelato che Grossi, in accordo con Sica, si sarebbe appropriata indebitamente di denaro dal conto corrente dell’anziana, giustificando queste somme attraverso false fatture. Inoltre, si ipotizza che Grossi abbia effettuato bonifici per un valore superiore alla retta della struttura, appropriandosi indebitamente di denaro dal patrimonio della anziana.

Gli indagati sono accusati di corruzione, peculato e circonvenzione di incapaci. Questa vicenda mette in luce il grave problema degli abusi nei confronti degli anziani, che spesso sono vittime di persone senza scrupoli che cercano di approfittare della loro vulnerabilità. La giustizia dovrà fare il suo corso per punire coloro che si sono resi responsabili di tali atti riprovevoli.

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