Inquinanti industriali nelle acque di Montoro: una crisi che si protrae da giorni
La recente crisi legata alla presenza di inquinanti industriali nelle acque di Montoro, nel comune dell’Irno, ha portato al quarto giorno di stop per l’uso potabile dell’acqua corrente. Questa situazione ha radici antiche che vanno ben oltre il grave precedente del 2004.
La Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute ha fornito dettagli sulle pericolosità dei due inquinanti sotto osservazione da Arpac, Asl e Alto Calore. Il tetracloroetilene e il tricloroetilene sono due sostanze tossiche ampiamente distribuite nell’ambiente e presenti in tracce nell’acqua, negli organismi acquatici, nell’aria, negli alimenti e nei tessuti umani.
Entrambi questi composti vengono rapidamente assorbiti dall’organismo umano attraverso il tratto gastrointestinale e si concentrano nei tessuti, soprattutto nel fegato, nei reni, nel sistema nervoso centrale e nei tessuti adiposi. Ad alte concentrazioni, possono causare danni al sistema nervoso centrale, mentre concentrazioni più basse danneggiano fegato e reni.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato entrambe le sostanze come probabili cancerogene per l’uomo. In Italia, il limite di concentrazione di queste sostanze nelle acque destinate all’uso umano è fissato a 10 μg/l, più basso rispetto al valore definito dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
La prevenzione e il monitoraggio delle acque per uso umano avviene tramite trattamenti specifici che possono ridurre le concentrazioni di tetracloroetilene e tricloroetilene. Tuttavia, la discordanza di dati tra Arpac e Alto Calore dipende da vari fattori, tra cui quelli chimici e le modalità di campionamento.
È importante affrontare con tempestività e determinazione questa situazione di emergenza per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini di Montoro e delle zone circostanti. La tutela dell’ambiente e della salute pubblica deve essere una priorità assoluta per le autorità competenti.