La Procura di Napoli si trova attualmente in una situazione critica, con la mancanza di 13 pubblici ministeri e nessun rinforzo in arrivo dal Csm. Questo ha creato disagio e perplessità tra coloro che lavorano all’interno dell’ufficio, che non comprendono le decisioni burocratiche prese dal Consiglio Superiore della Magistratura.

Il procuratore Gratteri ha sottolineato l’importanza di un patto civico su cultura e legalità per far fronte alla situazione attuale. Le scelte del Csm sembrano non tener conto delle reali esigenze della Procura di Napoli, la più importante del distretto di corte di appello di Napoli.

Alcuni magistrati stanno lasciando la Procura per nuovi incarichi, mentre altri potrebbero essere destinati a trasferirsi. Questo crea ulteriori difficoltà per un ufficio già alle prese con numerose sfide investigative. Nonostante i numeri soddisfacenti e la riduzione degli arretrati, la mancanza di risorse potrebbe mettere a rischio l’efficienza dell’ufficio.

Si sta cercando un dialogo con il Csm per trovare soluzioni a breve e lungo termine. È in programma una riorganizzazione logistica dell’ufficio inquirente, ma è fondamentale che le decisioni del Csm non siano basate su principi geometrici e burocratici, ma tengano conto delle reali necessità dell’ufficio.

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