Montoro: emergenza per l’acqua contaminata da tetracloroetilene

A Montoro, terzo centro della provincia di Avellino, l’emergenza per l’acqua potabile contaminata da tetracloroetilene continua a mettere in ansia i suoi 20.000 abitanti. L’ordinanza del sindaco Salvatore Carratù, che vieta l’uso dell’acqua corrente per fini alimentari, igienici e domestici, rimane in vigore a causa dei livelli di inquinanti superiori alla soglia consentita.

Le cause di questa contaminazione risalgono a un sistema ambientale fragile, ulteriormente aggravato da emissioni industriali e cattiva gestione infrastrutturale. I composti in questione, utilizzati in diverse industrie, si sono infiltrati nelle falde acquifere, generando un rischio sanitario concreto per la popolazione.

Nonostante l’efficienza del servizio di approvvigionamento idrico tramite autobotti coordinato con la Protezione Civile e la Polizia Municipale, i cittadini continuano a vivere un disagio psicologico e logistico. Le analisi effettuate confermano il superamento dei limiti normativi, con valori che in alcuni punti hanno raggiunto livelli preoccupanti.

Il lavoro congiunto delle autorità locali mira a identificare la causa della contaminazione e ad adottare misure correttive, come la sostituzione dei filtri dei pozzi entro una data prestabilita. Tuttavia, per ripristinare la fiducia della comunità, sarà fondamentale promuovere un monitoraggio costante e una comunicazione trasparente.

Montoro si trova ad affrontare una crisi che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche il tessuto sociale ed emotivo della comunità. Il diritto a un’acqua pulita, essenziale per la dignità umana, deve essere garantito senza compromessi. La speranza è che questa emergenza possa essere un’occasione per una riflessione più ampia sul rapporto tra attività umane e sostenibilità ambientale.

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