Il 17 maggio, Paolo Messina, 41enne imprenditore termoidraulico di Benevento, comparirà dinanzi alla Corte di Appello per il processo d’appello a carico di Gina Pompea Faraonio. Messina era stato condannato in via definitiva nel dicembre 2020 a 22 anni e 6 mesi per l’omicidio di Antonello Rosiello. La decisione di citare Messina è stata presa dopo l’escussione dell’ingegnere Giovanni Scrima, al quale il gip Maria Ilaria Romano aveva affidato l’incarico di una perizia sull’impianto di riscaldamento. Messina aveva infatti firmato un certificato in cui era stata attestata l’esecuzione di una prova di combustione della caldaia.
Faraonio è stata assolta in primo grado dalle accuse di lesioni colpose ed immissione di fumi dannosi che le erano state contestate nell’indagine sull’intossicazione da monossido di carbonio, la quale aveva causato la morte di tanti studenti di scuole di Benevento e della provincia che stavano prendendo parte ad un convegno del Festival filosofico del Sannio al quale era stato invitato Massimo Recalcati.
La difesa di Faraonio ha sostenuto che si era trattato di un evento non prevedibile o eliminabile da Faraonio, in possesso del certificato antincendio rilasciato nel febbraio 2012 e sottoposto regolarmente a manutenzione. Al contrario, secondo gli inquirenti, le cause erano state l’errata installazione in difformità alle leggi e norme vigenti, e l’accumulo di fuliggine alla base della canna fumaria che aveva ostruito completamente l’imbocco del canale da fumo della stessa, provocando emissioni di monossido di carbonio in concentrazione massima superiore alla soglia pari a 40 ppm.
Le parti civili sono rappresentate da sessantasette avvocati, tra i quali Vincenzo Regardi, Roberto Pulcino, Alessandro Della Ratta, Pietro Farina, Tonino Biscardi, Vittorio Fucci, Nicola Covino, Pierluigi Pugliese, Mario Cecere, Massimiliano Cornacchione, Elena Cosina, Antonio Laudanna, Nunzia Meccariello, Francesco Iacuzio, Maurizio Giannattasio, Lucio Giuseppe Martino, Mariangela Crisci, Angelo Montella, Teresa Napolitano, Antonella Maffei, Paolo Abbate, Fiorita Luciano, Mario Izzo, Katia Iannotti, Antonio Suppa e Giuseppe Sauchella.
Messina era stato arrestato all’epoca dalla Mobile, ma era riuscito a fuggire in Croazia, dove era stato scovato dalla stessa Squadra mobile. A gennaio 2018 la sua estradizione in Italia, l’arresto ed il trasferimento in carcere.
Resta da capire se la deposizione di Messina avverrà in videoconferenza dal carcere del quale è ospite o se sarà tradotto in aula, a Napoli.