Processo rinviato per un difetto di notifica
Il processo sui presunti componenti del clan Sangermano, sgominato da un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli lo scorso 4 novembre, è stato rinviato per un difetto di notifica. Gli imputati che hanno optato per il rito ordinario, dopo la notifica del decreto di giudizio immediato ottenuto dai pm antimafia Antonio D’Alessio e Simona Rossi, compariranno davanti ai magistrati della Terza Sezione Penale del Tribunale di Nola, presieduta dal giudice Piscitelli, dove ci saranno le questioni preliminari e le liste di testi delle parti e il processo inizierà il 13 settembre.
Mentre Agostino Sangermano, difeso dai penalisti Raffaele Bizzarro e Nicola Quatrano, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, insieme ad altri imputati: Ezio Mercogliano, difeso dall’avvocato Vittorio Corcione, Onofrio Sepe, detenuto agli arresti domiciliari e difeso da Raffaele Bizzarro, Paolo Nappi, difeso da Raffaele Bizzarro e Marco Massimiliano Maffei, Salvatore Sepe, detenuto e difeso da Raffaele Bizzarro e Giovanna Russo). L’udienza dove saranno discussi gli abbreviati si celebrerà il prossimo 26 settembre davanti al Gup del Tribunale di Napoli Chiara Bardi.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha contestato trentaquattro capi di imputazione a vario titolo nei confronti dei dieci imputati. A partire da quella di associazione a delinquere di stampo mafioso contestati a nove dei dieci imputati (per Muto contestato concorso esterno come professionista di fiducia dei fratelli Sangermano). Ci sono anche le estorsioni per imporre la fornitura di mozzarelle ai locali, illecita concorrenza con minaccia e violenza contestata al solo Nicola Sangermano per le forniture imposte ai titolari di imprese. Contestata anche la serie di estorsioni per accaparrarsi terreni nell’alto casertano.