Il tribunale ha assolto Maria Elena Polese, una badante di 55 anni di Benevento, dalle accuse di lesioni gravissime, rapina e abbandono di incapace nei confronti dell’anziana di cui era badante. La vicenda risale al 2019, quando la Polese, insieme ad altre due persone, assisteva un’anziana di 83 anni. Secondo l’indagine condotta dalla squadra mobile della questura di Benevento, la badante avrebbe somministrato alla signora farmaci contenenti benzodiazepine, causandole uno stato di lipotimia, per poi rubare la somma di 25mila euro dalla cassetta di sicurezza presente nell’abitazione e fuggire, lasciando la vittima e il suo figliastro non autosufficiente da soli.

Durante il processo, la deposizione di un investigatore ha messo in discussione i fatti. Dall’analisi dei tabulati telefonici, infatti, era emerso che la Polese era rimasta a casa dell’anziana fino alle 22, dunque non era scappata via due ore prima. La stessa badante si era dichiarata estranea alla vicenda e aveva raccontato di essere rimasta sorpresa dal fatto che l’altra persona incaricata della cura dell’anziana il giorno dopo l’accaduto le aveva domandato se la signora fosse ancora in grado di parlare. Inoltre, si è ipotizzato che l’anziana avesse assunto il medicinale da sola, confondendolo incidentalmente.

Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a sette anni per la Polese, ma l’avvocato difensore ha ottenuto l’assoluzione. La badante si trovava agli arresti domiciliari dall’aprile del 2022, ma la misura è stata revocata dopo la sentenza di assoluzione.

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