Il tribunale di Napoli ha condannato sei membri del clan Piccolo-Letizia di Marcianise, conosciuti come i Quaqquaroni, per estorsione e intimidazione ai danni dei commercianti. Il giudice per l’udienza preliminare, Fabio Provvisier, ha inflitto una pena di 13 anni e 4 mesi di carcere al 23enne Gaetano Monica, per il quale il pm aveva chiesto 18 anni, ma lo ha assolto dal reato di associazione camorristica. L’imprenditore Agostino Piccolo, collaboratore di giustizia, è stato condannato a 12 anni, mentre Salvatore Letizia a 8 anni e 6 mesi, Amedeo Belvisto a 10 anni, Pasquale Regino a 8 anni e Antonio Ottavio Sorbo a 4 anni.

Le indagini hanno dimostrato che Agostino Piccolo ha dato indicazioni ai suoi complici sui commercianti cui chiedere il pizzo. Monica e Francesco Piccolo, deceduto, si presentavano alle vittime dicendo di essere “il compariello di Agostino”. Anche la ditta per la raccolta dei rifiuti ha versato il pizzo per almeno 3 anni. Chi non pagava subiva l’attentato, come il titolare di una concessionaria d’auto che ha subito danni alla vetrina dell’autosalone dopo aver rifiutato di pagare la tangente.

Il clan Piccolo-Letizia ha anche garantito “protezione” ad altri commercianti, dove andavano a prelevare la merce, come nel caso di un negozio di scarpe. “Ci prendiamo 3,4,5 paia di scarpe … perché se poi qualcuno vi dà fastidio non ci sono problemi, facciamo noi da garanzia”, hanno affermato gli elementi del clan. Gli imputati hanno avuto un team di difensori composto da Bernardino Lombardi, Pasquale Barbato, Giuseppe Tessitore e Domenico Esposito.

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