Il Comune di Cava de’ Tirreni è stato condannato dalla Corte di Cassazione a risarcire i genitori di un ragazzino vittima di un grave incidente stradale che gli ha causato l’asportazione della milza. La sentenza è stata emessa dopo che in primo e secondo grado l’Ente aveva incassato un’assoluzione.
La vicenda riguarda la pericolosità dei paletti acuminati che dividono piazza San Francesco dalla strada che porta al pronto soccorso dell’ospedale di Cava. Il minore, percorrendo con la sua bicicletta il marciapiede, slittò a causa dell’umidità presente sul suolo e sbatté con la ruota anteriore contro uno dei paletti di delimitazione. Il ragazzino fu sbalzato dal sellino, cadde con l’addome sulla sommità acuminata di uno di questi paletti e riportò gravi lesioni personali che resero necessario l’asportazione chirurgica della milza per salvargli la vita.
Secondo le precedenti Corti, ci sarebbe stata la responsabilità della vittima ritenendo che il minore avrebbe avuto la possibilità di “evitare il pericolo osservando l’ordinario obbligo di prudenza e negando la presenza di alcuna insidia sul percorso dell’incidente”. Tuttavia, per la Suprema Corte, ci sarebbe stata una “oggettiva situazione di pericolo rappresentata dai paletti acuminati illegittimamente apposti sul marciapiedi, in violazione del codice della strada”.
La Cassazione ha inoltre parlato di “errore della Corte territoriale” di non aver considerato la condizione di “intrinseca pericolosità” dei paletti in quanto “acuminati” e ha fatto riferimento alla “responsabilità oggettiva del custode”, ovvero il Comune. Questo, secondo i giudici di Cassazione, supererebbe anche il principio della colpa della vittima, la quale avrebbe attraversato con la bicicletta un tratto ad uso esclusivo pedonale.
Inoltre, secondo i giudici della Cassazione, il Comune non avrebbe mai dimostrato, nel corso degli anni, di aver fatto il tutto possibile per prevenire eventuali danni derivanti dalla presenza di paletti acuminati. Quindi, di non aver ottemperato ad un “dovere di prevenzione”.
La sentenza della Corte di Cassazione impone al Comune di Cava de’ Tirreni di risarcire i genitori del ragazzino e di quantificare il risarcimento e le spese di Cassazione. La vicenda dimostra l’importanza di garantire la sicurezza delle strade e dei marciapiedi, prevenendo situazioni di pericolo per i cittadini.