Ancora gravi le condizioni dello studente di ingegneria coinvolto nell’incidente avvenuto il 23 giugno sulla tangenziale di Napoli, dove un’auto-prototipo è esplosa causando la morte della ricercatrice Maria Vittoria Prati. La vettura faceva parte di un progetto sperimentale per la mobilità sostenibile, che prevedeva l’utilizzo di motori ibridi e solari al posto del tradizionale carburante.

La procura di Napoli ha aperto un’inchiesta e ha disposto il sequestro di un altro prototipo realizzato nell’ambito dello stesso progetto, a Salerno. Nel frattempo, si sta valutando l’affidamento d’incarico per la perizia, al fine di capire le cause dell’esplosione.

Il giovane studente di ingegneria, Fulvio Filace, è ancora ricoverato in gravi condizioni e la sua situazione è monitorata costantemente dagli operatori sanitari. La morte della ricercatrice Prati ha scosso profondamente il mondo accademico e scientifico, che ha espresso la propria vicinanza alla famiglia e ai colleghi della vittima.

L’incidente ha messo in luce l’importanza di garantire la massima sicurezza in tutti i progetti di ricerca e sviluppo, soprattutto quelli che prevedono l’utilizzo di tecnologie innovative e sperimentali. La speranza è che l’inchiesta in corso possa fare piena luce sull’accaduto, evitando che episodi simili possano ripetersi in futuro.

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