Il fiume Sarno e i suoi affluenti continuano a essere oggetto di grave inquinamento a causa degli scarichi abusivi. La situazione è particolarmente allarmante nella zona di Castellammare di Stabia, dove si è formata una grande chiazza nera in mare. La polizia ambientale sospetta che dietro questa presenza di acqua sporca vi sia l’attività illegale di numerose aziende che riversano nel fiume una grande quantità di materiale non depurato.

Anche a Scafati, le acque del Rio Sguazzatoio si sono tinte di marrone, come hanno segnalato alcuni cittadini al deputato Francesco Emilio Borrelli. Questo fenomeno si verifica ogni anno in contemporanea all’aumento dell’attività delle industrie conserviere e viene accompagnato da un forte odore sgradevole.

Il fiume Sarno da anni è noto per l’inquinamento e le malattie che provoca alla popolazione. Nonostante la Regione Campania stia lavorando a un progetto di disinquinamento entro il 2025, sembra che l’obiettivo sia ancora lontano. La logica del profitto e del risparmio sembra prevalere sulla difesa dell’ambiente e non si sta facendo abbastanza per contrastare le aziende che sversano illegalmente i loro rifiuti in acqua.

Borrelli ha dichiarato di aver allertato l’assessorato regionale e il ministero dell’ambiente affinché intensifichino gli interventi. Ha inoltre richiesto alla Polizia Ambientale e all’Arpac di effettuare controlli approfonditi a Castellammare, Scafati e in tutti i comuni con la presenza di industrie conserviere.

È urgente agire per fermare questi sversamenti abusivi e proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini. È necessario che le autorità competenti intensifichino i controlli sulle industrie conserviere e si adoperino per sanzionare chiunque si renda responsabile di questo grave inquinamento. Solo in questo modo si potrà garantire un futuro sostenibile per il fiume Sarno e le sue acque.

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