Sospensione e divieto per corruzione e truffa nell’ambito della fornitura di presidi sanitari

Un addetto all’Ufficio assistenza riabilitativa dell’Asl di Benevento è stato sospeso dall’esercizio dei pubblici uffici per 12 mesi, mentre due rappresentanti di società fornitrici di presidi sanitari hanno ricevuto un divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per lo stesso periodo. Questa è quanto disposto da un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della Procura sannita, eseguita questa mattina dai finanzieri del Comando provinciale di Benevento.

I destinatari dell’ordinanza sono indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso, nell’ambito delle procedure per la fornitura di protesi e ausili tecnici per disabili nell’ambito del distretto sanitario di Benevento, in collaborazione con altri soggetti, tra cui alcuni medici prescrittori dell’Asl di Benevento.

Sono in totale 15 le persone indagate, comprese le 3 raggiunte dalla misura cautelare. Le indagini sono state avviate a seguito delle dichiarazioni di un dirigente medico dell’Asl di Benevento e di persone informate sui fatti.

Secondo quanto emerso, l’addetto all’Ufficio Assistenza riabilitativa dell’Asl di Benevento avrebbe ricevuto consistenti somme di denaro dai titolari di tre imprese sanitarie per alterare la normale procedura di fornitura di protesi, presidi ed ausili tecnici per disabili, sostituendo codici corrispondenti a presidi differenti e più costosi di quelli da fornire.

Queste azioni avvenivano con la complicità di alcuni medici prescrittori, che a loro volta ricevevano denaro dai titolari delle imprese sanitarie favoriti. Nella maggior parte dei casi, ai pazienti venivano consegnati presidi meno costosi o anche diversi da quelli previsti, mentre alle imprese sanitarie veniva liquidato l’importo corrispondente a presidi di valore superiore a quelli effettivamente consegnati. In alcuni casi, i presidi venivano falsamente consegnati a soggetti già deceduti.

L’Asl di Benevento, ingannata da queste azioni, effettuava pagamenti multipli per lo stesso presidio a favore delle imprese sanitarie favoriti. Durante questo periodo, le due imprese sanitarie favoriti, appartenenti allo stesso titolare, hanno ottenuto un profitto illecito in corso di accertamento, ma non inferiore a 365.198,99 euro, su un volume d’affari di 1.126.375,39 euro con l’Asl di Benevento negli ultimi tre anni.

La terza impresa sanitaria favorita ha ottenuto un profitto illecito in corso di accertamento, ma non inferiore a 48.856,06 euro, su un volume d’affari di 198.858,48 euro con l’Asl di Benevento.

Per due medici prescrittori, la Procura aveva richiesto l’applicazione di misure cautelari, ma il gip ha ritenuto che sussistessero indizi gravi ma non le esigenze cautelari, quindi non è stata applicata nessuna misura cautelare.

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