Un uomo di 59 anni, residente a Siano, è finito in carcere dopo non aver risposto al citofono durante un controllo dei carabinieri. L’apparecchio era rotto a causa dei lavori di ristrutturazione che stavano creando problemi a tutto il condominio. Nonostante la difesa abbia presentato un ricorso, il tribunale del Riesame lo ha rigettato.

Tutto è accaduto intorno alle 2:30 di notte del 21 maggio scorso, quando i carabinieri di Mercato San Severino hanno suonato più volte al citofono senza ricevere alcuna risposta da P.A.D. né dagli altri condomini. Il portone d’ingresso era chiuso e quindi non potevano entrare. L’uomo non ha risposto neanche al cellulare. La difesa ha spiegato che i lavori di ristrutturazione avevano causato danni ai cavi elettrici dell’edificio, testimonianza confermata dalla ditta incaricata dei lavori. P.A.D. aveva segnalato l’inconveniente ai carabinieri, ma la zona non era coperta dall’operatore telefonico e l’uomo poteva rispondere alle chiamate solo tramite WhatsApp grazie al suo sistema Wifi. È anche presumibile che alle 2:30 di notte l’uomo stesse dormendo.

Nonostante P.A.D. sia stato sempre trovato in casa durante i controlli effettuati tra maggio e luglio del 2022, i giudici hanno ritenuto l’appello infondato. La difesa aveva chiesto il ritorno ai domiciliari, ma secondo l’informativa dei carabinieri, l’uomo si sarebbe allontanato dalla propria abitazione senza autorizzazione del giudice e senza fornire alcuna giustificazione. Inoltre, secondo il tribunale, gli altri condomini non avevano l’obbligo di rispondere alle chiamate dei carabinieri, a differenza dell’imputato che avrebbe dovuto assicurarsi che i mezzi di controllo come il campanello e il citofono fossero sempre funzionanti.

Il 59enne era stato condannato in appello a oltre 3 anni di carcere per aver ferito un carabiniere a Siano durante una lite.

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