Il processo contro il Nuovo clan Partenio, un’organizzazione criminale attiva ad Avellino e nell’hinterland, si è concluso con una sentenza che ha condannato tutti i 21 imputati a pene detentive per un totale di quasi trecento anni. Nonostante le richieste dei pubblici ministeri, che avevano chiesto 400 anni di carcere complessivi, le pene sono state ridotte in appello.
L’accusa di associazione di stampo mafioso è stata confermata per tutti gli imputati, ad eccezione di due di loro che sono stati assolti dall’accusa di riciclaggio di denaro proveniente da attività commerciali.
Il presunto capo dell’organizzazione, Pasquale Galdieri, fratello di Nicola, è stato condannato a 25 anni di reclusione, cinque in meno rispetto alla richiesta dell’accusa. Questa è stata la pena più alta inflitta nel processo.
Le ultime udienze sono state caratterizzate da forti scontri tra l’accusa e le difese riguardo alla natura camorristica dell’associazione. Il processo è iniziato il 6 ottobre 2020 nel bunker del carcere di Poggioreale a Napoli e, dopo 68 udienze, è stato trasferito ad Avellino nella Corte d’Assise del tribunale irpino.