Ieri i controlli della Guardia Costiera hanno portato alla luce un’altra impresa di allevamento bufalino situata nel Comune di Falciano del Massico (CE). I risultati sono stati allarmanti: non c’erano sistemi di contenimento adeguati, con conseguente dispersione di reflui zootecnici inquinanti su suolo e nei corsi d’acqua limitrofi.

La situazione è diventata ancora più critica quando si è scoperto che il corso d’acqua termina in mare, nel Comune di Mondragone. Ciò ha sollevato preoccupazione non solo per i danni ambientali, ma anche per la salute dei cittadini che vivono in quella zona.

Le autorità stanno prendendo provvedimenti per contrastare questo inquinamento. La scorsa settimana, un’impresa di lavaggio a Varcaturo, alla periferia di Giugliano (Napoli), è stata sequestrata dalle Uffici marittimi di Castel Volturno e Mondragone, perché scaricava abusivamente le acque reflue industriali e le schiume inquinanti direttamente nel suolo e nel sottosuolo. La Guardia Costiera sta anche eseguendo altri controlli in altre aziende per verificare che le norme siano rispettate.

È fondamentale che vengano prese misure immediate per fermare l’inquinamento. Se non si interviene in fretta, le conseguenze per l’ambiente e la salute della popolazione potrebbero essere catastrofiche. Ciascuno di noi può aiutare le autorità a contrastare l’inquinamento, adottando buone pratiche, come la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, oltre all’utilizzo di energie rinnovabili.

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