La Corte Costituzionale ha recentemente emesso una decisione che ha fatto giurisprudenza in merito a un ricorso presentato da una giovane donna dell’Agro, nella provincia di Salerno, che era stata inizialmente respinta dai tribunali.

La decisione della Corte riguarda il cognome dell’adottante e stabilisce un principio storico per coloro che si avvicinano all’adozione in età adulta. I giudici del Palazzo della Consulta, a Roma, hanno stabilito che un adottato maggiorenne può aggiungere, anziché anteporre, il cognome dell’adottante al proprio, purché ciò serva a tutelare il suo diritto all’identità personale e l’adottante sia favorevole a questa disposizione dei cognomi.

Questa decisione rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle persone adottate in età adulta. Spesso, infatti, queste persone si trovano ad affrontare difficoltà nell’ottenere il riconoscimento legale del legame con l’adottante. Il diritto all’identità personale è un diritto fondamentale, e la Corte Costituzionale ha riconosciuto la sua importanza nel contesto dell’adozione.

Questa decisione apre la strada a una maggiore flessibilità nel riconoscimento dei cognomi nelle adozioni in età adulta. Ora, un adottato maggiorenne potrà scegliere se aggiungere o anteporre il cognome dell’adottante al proprio, a condizione che ciò sia voluto da entrambe le parti e che serva a tutelare il diritto all’identità personale dell’adottato.

È importante sottolineare che questa decisione non riguarda solo il caso specifico della ragazza dell’Agro, ma ha un valore generale e potrebbe avere un impatto significativo su tutte le adozioni in età adulta. Riconoscere il diritto all’identità personale delle persone adottate è un passo importante verso una maggiore inclusione e rispetto dei loro diritti.

In conclusione, la decisione della Corte Costituzionale rappresenta un importante progresso nella tutela dei diritti delle persone adottate in età adulta. Questa decisione fa giurisprudenza e apre la strada a una maggiore flessibilità nel riconoscimento dei cognomi nelle adozioni in età adulta, garantendo il rispetto del diritto all’identità personale dell’adottato.

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