Il 17 luglio 2023 alle 23:07, un edificio di tre piani ha ceduto, causando ferite a tre persone.
Le tre persone ferite sono una ragazza di 20 anni che vive nell’edificio, un uomo di 45 anni proprietario di una pizzeria della zona e una donna straniera di 60 anni, quest’ultima colpita dalle macerie mentre si trovava in strada. Attualmente sono indagati i proprietari delle unità immobiliari presenti nell’edificio al civico 59 di corso Umberto I, così come alcuni tecnici e dirigenti del Comune di Torre del Greco, chiamati negli anni a monitorare le condizioni dell’immobile. L’iscrizione nel registro degli indagati è necessaria per consentire loro di difendersi, anche nominando propri consulenti, in vista delle future indagini che saranno condotte nella zona in cui si trovava il palazzo. Gli avvisi di garanzia sono arrivati alla vigilia degli esami irripetibili che il perito nominato dalla Procura dovrà effettuare martedì mattina.
L’attenzione degli inquirenti è focalizzata sulle condizioni dell’edificio e sulla sua manutenzione, mentre dagli archivi è emersa anche una pratica per dissesti strutturali causati da infiltrazioni d’acqua nel 2013. All’epoca, i tecnici comunali avevano redatto una relazione che evidenziava perdite dal solaio intermedio situato al secondo livello dell’edificio. Se ci sia una connessione tra questa situazione e il crollo sarà stabilito dall’inchiesta aperta dalla Procura.
La scuola diventa alloggio per gli sfollati. Il Comune ha deciso di trasformare temporaneamente una scuola in un rifugio per gli sfollati. Questa decisione è stata presa per rispondere all’elevato numero di famiglie costrette a lasciare le proprie case per disposizione dei vigili del fuoco, che oltre a sgomberare l’edificio interessato dal crollo, hanno deciso di allontanare i residenti da una quindicina di immobili nella zona compresa tra vico Pizza e corso Umberto I. Nella scuola media di viale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i volontari dell’associazione hanno allestito circa cento lettini forniti dalla protezione civile regionale. Alla base di questa decisione di utilizzare la scuola come alloggio temporaneo hanno pesato due fattori in particolare: la vicinanza dell’istituto al luogo del crollo e il fatto che la struttura sia dotata di docce.