Ancora una morte sul lavoro: un operaio di 62 anni è stato colpito fatalmente da un perno mentre si trovava su una gru. L’incidente è avvenuto in un cantiere dell’alta velocità in provincia di Foggia. Secondo le prime ricostruzioni, il perno si è staccato e ha colpito la cabina in cui si trovava l’operaio. I colleghi hanno immediatamente chiamato il 118, ma purtroppo l’uomo è deceduto a causa delle gravi lesioni riportate.

Questa è solo l’ultima tragedia sul lavoro in questa estate segnata dalle “morti bianche”. Proprio ieri, un operaio campano di 75 anni è morto durante i lavori per la costruzione del nuovo Amazon Hub a Jesi. Si ipotizza che la causa sia legata al forte caldo che sta colpendo l’Italia. Nonostante avesse tutte le certificazioni mediche di idoneità per operare come gruista, l’operaio era cardiopatico da tempo. Nonostante i problemi di salute, l’età avanzata e le alte temperature, l’uomo era ancora al lavoro quando è stato colpito da un malore e ha perso conoscenza.

Questi incidenti mettono in luce la necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di adottare misure adeguate per prevenire tali tragedie. È fondamentale che vengano rispettate tutte le norme di sicurezza e che vengano effettuati controlli accurati per assicurare che i lavoratori siano in condizioni di salute adeguate per svolgere il proprio lavoro.

Le autorità competenti devono fare il possibile per indagare sulle cause di questi incidenti e prendere provvedimenti per evitare che si ripetano in futuro. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica e promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro, affinché tragedie come queste diventino sempre più rare. La vita dei lavoratori non può e non deve essere messa a rischio per motivi di profitto o negligenza.

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