Il governo Meloni ha introdotto una nuova social card chiamata “carta acquisti spesa 2023”, che è attualmente in distribuzione presso gli uffici postali. Questa carta offre un importo di 382,50 euro per l’acquisto di generi alimentari ed è disponibile solo per alcune specifiche categorie di beneficiari, individuati dai comuni grazie al lavoro dell’Inps. Gli amministratori comunali avviseranno direttamente i beneficiari selezionati.

I requisiti per ottenere la carta “Dedicata a te” sono abbastanza semplici: bisogna far parte di un nucleo familiare composto da almeno tre persone, non superare un Isee di 15mila euro e non percepire altre forme di sostegno come il reddito di cittadinanza o la Naspi.

Tuttavia, ci sono alcune problematiche riscontrate da parte dell’Inps: molte persone che percepiscono il reddito di cittadinanza hanno ricevuto anche la carta acquisti presso le Poste. La nostra raccomandazione per queste persone è di non attivarla, perché ci potrebbero essere conseguenze pesanti da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione che avranno un impatto significativo sui bilanci familiari.

Questa situazione è stata denunciata da una nota di Federcontribuenti, in cui sono state segnalate queste anomalie. “Abbiamo ricevuto segnalazioni da alcuni dei nostri iscritti che ci hanno informato che presso le Poste sono state consegnate loro le carte acquisti, nonostante siano percettori del reddito di cittadinanza. La normativa era chiara: la carta acquisti doveva essere data solo a chi non riceveva altri sussidi come la naspi o il reddito di cittadinanza. Inoltre, alcune persone che l’hanno ritirata, come alcuni dei nostri iscritti, non hanno nemmeno tre figli minorenni. In pratica, stanno distribuendo le carte a coloro che hanno un Isee inferiore a 15mila euro senza verificare chi fa parte del nucleo familiare. Questo mette a rischio non solo le finanze dello Stato, ma anche le stesse persone, perché quando l’Inps inizierà i controlli a settembre-ottobre, chiederanno indietro non solo la rata della carta acquisti, ma l’intero importo del reddito di cittadinanza”.

Questa situazione evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e controllo da parte delle autorità competenti per evitare abusi e garantire che le risorse siano destinate effettivamente a chi ne ha bisogno.

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