Truffa Superbonus 110%, sequestro per circa 40 milioni di euro nel Salernitano
Continuano i controlli delle Forze dell’Ordine per incastrare i furbetti del Superbonus 110%. Questa mattina, martedì 25 luglio, la Guardia di Finanza e i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Salerno hanno dato esecuzione ad un decreto sequestro per un importo complessivo di circa 40 milioni di euro nei confronti di due società, una con sede a Trento e l’altra con sede a Bernarda (MT). Secondo quanto emerso, allo stato delle indagini, le stesse avrebbero simulato l’esecuzione di lavori finalizzati alla riqualificazione energetica ed antisismica al fine di ottenere indebitamente crediti d’imposta rientranti nel Superbonus 110%. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Battipaglia ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno, su delega della Procura, hanno ipotizzato una ingente truffa ai danni dello Stato posta in essere da una società cooperativa, in qualità di committente, che ha in gestione parte del patrimonio immobiliare a Laviano, in provincia di Salerno, ed una società appaltatrice che avrebbe dovuto effettuare, anche mediante sub-appalto, gli interventi di riqualificazione. Secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stato realizzato un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo alla società committente poi ceduti, mediante sconti in fattura, alla società appaltatrice a fronte di lavori mai eseguiti. In particolare, l’inesistenza di crediti è stata ipotizzata sulla base di accertamenti svolti direttamente sulle proprietà, riscontrando che i lavori avrebbero dovuto riguardare circa 300 unità abitative, mentre hanno riguardato solo una decina di esse, pur essendo stata asseverata l’esecuzione di lavori per quasi 37 milioni di euro.
Questa notizia evidenzia ancora una volta l’importanza dei controlli e delle indagini per smascherare le truffe legate al Superbonus 110%. Questo incentivo fiscale è stato introdotto per favorire la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici, ma purtroppo spesso viene sfruttato in modo fraudolento da alcune persone o società. In questo caso specifico, le due società coinvolte avrebbero simulato i lavori per ottenere indebitamente i crediti d’imposta, ma grazie alle indagini delle autorità competenti, la truffa è stata scoperta e sono stati eseguiti dei sequestri per recuperare l’importo indebitamente ottenuto.
È importante che le autorità continuino a vigilare e ad investigare su queste truffe, in modo da garantire che il Superbonus 110% sia utilizzato correttamente e che i fondi pubblici siano impiegati per gli scopi previsti. Allo stesso tempo, è fondamentale che i cittadini siano consapevoli dei propri diritti e delle modalità corrette per beneficiare di questo incentivo fiscale, evitando di cadere nelle trappole dei truffatori.
La lotta alle truffe legate al Superbonus 110% deve essere una priorità per le autorità competenti, al fine di garantire la corretta gestione dei fondi pubblici e promuovere la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici in modo trasparente e lecito. Solo attraverso un’azione congiunta tra istituzioni e cittadini sarà possibile contrastare efficacemente queste pratiche fraudolente e garantire una società più giusta e equa per tutti.