La tragedia che si è verificata nel Salento, precisamente a Magliano, ha suscitato grande indignazione e ha messo in luce una situazione paradossale all’interno dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Una donna di 59 anni, Patrizia Tanzini, è morta a causa del caldo torrido che ha raggiunto temperature di 42 gradi. Nonostante il ricovero d’urgenza, i medici non avevano a disposizione il ghiaccio necessario per la terapia del freddo. Questa mancanza, che sembra incredibile, è dovuta alla carenza di ghiaccio nell’ospedale, che fino a pochi giorni fa era privo di questa risorsa anche in piena allerta meteo e con numerose emergenze in corso.

La donna è svenuta in casa, dove si trovava con il figlio quattordicenne, che ha chiamato il 118 per chiedere soccorso. Nonostante l’arrivo tempestivo dell’auto medica, il personale si è reso conto che il caso di Patrizia era grave e che necessitava di un intervento immediato. Purtroppo, a causa del sovraccarico di lavoro e della mancanza di ghiaccio, i medici hanno tentato di far scendere la temperatura utilizzando un lenzuolo bagnato. Tuttavia, il ghiaccio era esaurito a causa della grande quantità di interventi che l’ospedale doveva affrontare. Di conseguenza, la donna è stata trasportata d’urgenza al Vito Fazzi, dove il pronto soccorso era intasato e il personale era sotto pressione a causa delle numerose chiamate di emergenza.

Nonostante tutti gli sforzi, la donna non ha risposto alle terapie e è deceduta nel corso della notte. La sua morte è stata causata da un arresto cardiaco dovuto all’ipertermia maligna. È stata una tragedia che avrebbe forse potuto essere evitata se ci fosse stato il ghiaccio disponibile per la terapia del freddo.

Questa situazione paradossale ha portato il direttore generale della Asl di Lecce a ringraziare pubblicamente una ditta di prodotti ittici che ha donato 60 chili di ghiaccio all’ospedale. Questo ringraziamento è stato condiviso sulla pagina Facebook della Asl, insieme al racconto delle difficoltà che il personale medico ha affrontato a causa della mancanza di ghiaccio. È stato evidenziato anche il black out che ha colpito l’ospedale a causa del sovraccarico della rete Enel, che ha lasciato al buio tutti i reparti, tranne il Dea, per molte ore.

Questa storia mette in luce la resilienza e la solidarietà di coloro che si sono adoperati per cercare di salvare la vita di Patrizia Tanzini. È importante che situazioni come queste non si ripetano e che le strutture sanitarie siano sempre fornite di tutte le risorse necessarie per garantire un adeguato livello di assistenza ai pazienti. È necessario un maggiore impegno da parte delle autorità competenti per evitare che tragedie del genere accadano ancora.

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