Un giornale che cerca di dare voce all’altro lato della barricata

Questo giornale, che da anni deve sopportare l’oppressione di coloro che non accettano il sereno confronto delle idee e delle tesi, ha sentito il dovere di raccogliere informazioni dalla cosiddetta “altra campana”.

CASALUCE (g.g.). Quando, purtroppo, un certo modo di intendere il potere porta i suoi titolari a ritenere che ciò che scrive un giornale serio e il più letto della provincia di Caserta non meriti nemmeno una risposta, noi sentiamo comunque il dovere civile, morale e professionale di raccogliere informazioni anche dall’altra parte, in questo caso, la versione di chi conosce o dice di conoscere le attività svolte nella sala operativa del 118 di Caserta durante i drammatici minuti di ricerca di soccorso, risultati poi vani, dall’abitazione di Lucia De Gais, la mamma di 38 anni morta improvvisamente per un malore letale.

Effettivamente, la prima ambulanza arrivata a Casaluce è stata la 03, senza medico a bordo, proveniente da Aversa. Tuttavia, sarebbe stato immediato il reclutamento di una seconda ambulanza, appena tornata da un trasporto in codice rosso al Moscati di Aversa. Secondo questa versione, quindi, le due ambulanze, una senza medico e una con medico a bordo, sarebbero arrivate quasi contemporaneamente presso l’abitazione di De Gais, che vive a Casaluce, a pochissima distanza dal centro di Aversa, anche se, come si sa, l’ospedale Moscati si trova nell’area sud della città normanna.

Sempre secondo queste versioni interne alla sala operativa del 118, ciò che i soccorritori hanno riscontrato non è stata una crisi respiratoria, ma qualcos’altro che aveva già causato la morte quasi immediata della 38enne.

Finora questa è “l’altra versione”. Come abbiamo scritto in precedenza, sui fatti stanno indagando i carabinieri che, proprio in queste ore, stanno interrogando i testimoni e probabilmente anche gli equipaggi delle ambulanze. Vedremo se la famiglia di Lucia De Gais incaricherà un avvocato per richiedere un’autopsia, al fine di capire se anche il minimo ritardo nel soccorso si sia rivelato letale per la mamma di 38 anni.

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