Un uomo di 51 anni, Domenico Cascone, è evaso dagli arresti domiciliari e ha brutalmente picchiato un passante nella piazza Luigi Palomba a Torre del Greco. Questo luogo è tristemente noto per essere stato il teatro dell’agguato in cui fu assassinato il boss Giuseppe Casone nel 2003, un omicidio di stampo camorristico. Vent’anni dopo, è il figlio di Casone a diventare il “protagonista” di un episodio di violenza.

Domenico Cascone, ritenuto affiliato al clan Falanga, attivo nel territorio di Torre del Greco, avrebbe violato ripetutamente gli arresti domiciliari, come hanno ricostruito gli investigatori. Ora si trova in carcere in esecuzione di un ordine di sostituzione della detenzione domiciliare.

Qualche settimana fa, durante il periodo degli arresti domiciliari, Cascone si è recato nella piazza Palomba e ha aggredito senza alcun motivo un passante. Dopo le procedure di rito, è stato trasferito nel carcere di Poggioreale a Napoli.

Questo episodio di evasione e violenza dimostra ancora una volta la complessità e la persistenza del fenomeno della criminalità organizzata nel territorio campano. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine nel contrastare questi fenomeni, sembra che la criminalità riesca ancora a operare e a influenzare la vita quotidiana delle persone.

È necessario intensificare gli sforzi nella lotta contro la camorra e le altre organizzazioni criminali, mettendo in atto strategie efficaci per contrastarne la diffusione e garantire la sicurezza dei cittadini. Solo attraverso un impegno congiunto delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della società civile sarà possibile debellare definitivamente questo flagello che affligge la nostra regione.

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