Ieri a Mercogliano si è svolto un corteo silenzioso per onorare la memoria di Roberto Bembo, che è stato tragicamente ucciso durante la mattina di Capodanno. Questo corteo è stato organizzato come segno di protesta e determinazione dopo che i presunti assassini di Roberto, Luca Sciarrillo e Nico Iannuzzi, sono stati messi agli arresti domiciliari. Questa decisione ha lasciato la popolazione amareggiata e delusa.

Il corteo silenzioso, organizzato dagli amici di Roberto, è partito da Piazza Municipio a Mercogliano alle 19:00 e si è snodato lungo le strade fino ad Avellino. Tutti i partecipanti sono stati invitati a mantenere il silenzio e il senso del corteo, evitando qualsiasi tipo di disagio. L’atmosfera di riflessione e commemorazione è stata palpabile durante tutto il percorso.

La madre di Roberto Bembo ha dichiarato: “Nel corteo di oggi, siamo qui per chiedere giustizia per mio figlio”. La madre di Roberto è in attesa di risposte da sette mesi. Esprime gratitudine per il silenzioso sostegno dimostrato dai ragazzi e dalle autorità che hanno appoggiato la causa. “Questo corteo è stato organizzato con grande rispetto verso tutti”, aggiunge, sperando che il deposito della perizia effettuata sul corpo di Bembo segni una svolta nell’inchiesta.

La madre si rivolge direttamente alla Procura, dichiarando di aspettarsi sostegno e dialogo. “Siamo la parte civile, e la Procura dovrebbe difenderci”, insiste, manifestando preoccupazione per il silenzio prolungato da parte delle autorità riguardo alle novità sull’indagine. Infine, la madre condivide un raggio di speranza: “Alle 03:50 di oggi, il mio avvocato mi ha comunicato il deposito della perizia”, sottolineando l’importanza di tale atto nel procedimento giudiziario.

L’avvocato Gaetano Aufiero, difensore di fiducia dei due indagati, ha espresso la sua opinione sul corteo, sottolineando la necessità di rispettare il processo giudiziario. Ha dichiarato: “È giusto manifestare, certo, ma in modo razionale. Tuttavia, desidero che si rispettino i ruoli. Secondo me, non è opportuno opporsi alla decisione di un giudice attraverso una manifestazione, poiché lo definisco davvero incivile. I provvedimenti giudiziari vanno rispettati e lo dico senza retorica: i giudici vanno rispettati”.

L’avvocato ha espresso preoccupazione riguardo alla natura della manifestazione e al suo impatto sul sistema giudiziario. Ha detto: “Arriviamo davanti al palazzo di giustizia, lo stesso palazzo che una settimana fa è stato, a mio avviso, vandalizzato con la scritta ‘vergogna’. In trent’anni non ricordo nulla di simile, non solo ad Avellino, dove ho visto anche io lo striscione. E il prossimo corteo dove sarà fatto? Davanti casa del giudice?” ha chiesto Aufiero. “Purtroppo mi duole dire che, questo corteo, è stata una manifestazione di inciviltà. La civiltà si basa sul rispetto delle istituzioni e dei ruoli”.

Riguardo alle critiche rivolte alla decisione del magistrato, l’avvocato ha affermato: “Se voglio criticare una decisione di un giudice, lo faccio nelle sedi appropriate, secondo quanto stabilito dalla legge. Chi ha autorizzato questa manifestazione, a mio avviso, di inciviltà, doveva riflettere bene su quello che stava facendo. A maggior ragione, domani si sentiranno in diritto di protestare anche contro la sentenza”.

L’avvocato ha ribadito la necessità di rispettare le decisioni giudiziarie, sia ordinanze che sentenze. “Si devono rispettare, e non si può legittimare uno striscione con scritto ‘Vergogna!’ dinanzi al tribunale. Non è legittimo, non è naturale, non è civile dal punto di vista”.

Infine, ha espresso preoccupazione riguardo a come il prosieguo del processo potrebbe essere influenzato da simili manifestazioni. “Cosa accadrà, allora, il giorno della sentenza? Cosa accadrà in attesa della decisione in Camera di Consiglio? Vedremo un’altra volta dinanzi al tribunale gli striscioni ‘Giustizia per Roberto, Vergogna!’? Tutto può accadere e questa non è un’esagerazione, ma una legittima preoccupazione”, ha concluso l’avvocato Aufiero.

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