La procura di Salerno sta procedendo con gli accertamenti tecnici sul caso di Adrienne Vaughan, la turista 45enne morta nella collisione avvenuta il 3 agosto scorso tra due barche nel fiordo di Furore. Secondo gli esperti della procura, l’ipotesi più probabile è che la vittima sia stata uccisa dall’elica di una delle due imbarcazioni, probabilmente quella su cui si trovava. Per questo motivo, sono stati incaricati dei periti tecnici per rispondere a una serie di domande poste dalla procura.
La notifica dell’accertamento tecnico è stata inviata ai tre indagati, i due armatori e lo skipper della Daily Luxury Boat srl. Tra i consulenti della procura c’è anche l’ingegnere professor Antonio Scamardella, già consulente tecnico per l’indagine sul naufragio della Costa Concordia. I periti avranno il compito di ricostruire la dinamica dell’incidente, le rotte seguite dalle due imbarcazioni coinvolte e le caratteristiche dell’impatto. Saranno utilizzati anche i dati acquisiti dai sistemi Ais e Gps delle barche, nonché i dati dei cellulari sequestrati.
La collisione tra le due imbarcazioni sarebbe avvenuta intorno alle 17.40, mentre Adrienne si trovava a prua del gozzo con la figlia. Nel momento dell’impatto, madre e figlia sono state sbalzate in aria e sono cadute in mare. Ora l’obiettivo dell’inchiesta è capire se la donna è morta immediatamente dopo la collisione o successivamente, a causa dell’elica. Per determinare le rotte delle due imbarcazioni, saranno fondamentali i dati forniti dalle stesse barche.
Il sistema Ais, obbligatorio per le navi di oltre 300 tonnellate che effettuano viaggi internazionali, trasmette in tempo reale informazioni sull’unità su cui è installato e sulle altre unità nelle vicinanze. Questi dati saranno acquisiti dai periti. È ancora da verificare se il gozzo era dotato di Gps e se sarà possibile estrapolare i dati necessari.
L’inchiesta è ancora in corso e si attendono i risultati degli accertamenti tecnici per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità.