Il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, ha commentato le motivazioni della Cassazione riguardo alla sua condanna per tentata concussione, ribadendo la sua innocenza e sostenendo di essere vittima di un complotto politico. Nonostante la condanna, Canfora ha dichiarato che non si dimetterà dalla carica di sindaco, poiché ritiene di non aver commesso alcun crimine. Ha sottolineato la sua condotta incensurata e il suo impegno per la città negli ultimi dieci anni. L’opposizione politica, invece, chiede le sue dimissioni e potrebbe richiedere un incontro con il Prefetto. Secondo le accuse, Canfora e l’ex direttore generale della Provincia di Salerno, Bruno Di Nesta, avrebbero cercato di influenzare la nomina dei membri del Consiglio d’amministrazione di una partecipata del Consorzio Asi, con l’obiettivo di favorire la propria parte politica. La Cassazione ha ritenuto le dichiarazioni di Gianluigi Cassandra, all’epoca presidente pro tempore dell’Asi, dettagliate, coerenti e affidabili. Per i giudici, Canfora ha abusato del suo ufficio per perseguire interessi personali, violando i principi di imparzialità. Secondo la denuncia di Cassandra, Canfora e Di Nesta avrebbero cercato di costringerlo a revocare le nomine, minacciando conseguenze negative. Le nomine non furono mai revocate e la questione è stata portata dinanzi al Consiglio di Stato.

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