Incendio nel carcere di Fuorni: protesta dei detenuti e feriti tra i poliziotti penitenziari
Una terribile serata si è verificata nel carcere di Fuorni, a Salerno, caratterizzata dalle “quattro F”: la folle protesta di due detenuti di origine napoletana, l’incendio che hanno appiccato nella sala dedicata ai magistrati e avvocati e i feriti tra la Polizia Penitenziaria.
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), tramite il suo Segretario regionale della Campania, Tiziana Guacci, ha denunciato l’accaduto. I due detenuti, appartenenti al circuito di media sicurezza, da giorni si aggiravano presso la rotonda d’ingresso e solo la sera venivano chiusi nel corridoio della sala giudici/avvocati. Questo perché si rifiutavano di essere allocati nelle camere detentive, pretendendo il trasferimento presso altri istituti.
Il Sappe ha denunciato più volte il clima di indulgenza e tolleranza che viene adottato nei confronti dei detenuti, sottolineando una gestione troppo morbida e permissiva da parte del Responsabile della Sicurezza. In particolare, viene evidenziato il fatto che i detenuti rimangano per molte ore presso la rotonda d’ingresso, come accaduto con i due detenuti responsabili degli episodi di ieri.
Il Segretario Guacci ha ricordato che il Sappe ha denunciato più volte il grave sovraffollamento del carcere di Fuorni, che porta all’assegnazione dei detenuti alle celle destinate all’isolamento disciplinare e alla sezione ex art. 32, rendendo impossibile attuare tale regime. Inoltre, viene evidenziata la chiusura della terza sezione, che dovrebbe diventare una “sezione a custodia attenuata”, ma che non ha ancora ricevuto seguito dal Provveditore della Campania.
A seguito dell’incendio, tre poliziotti sono stati intossicati dal fumo e sono stati portati in ospedale, mentre altri sono stati curati dall’infermeria interna. Il direttore, il comandante e altro personale di Polizia sono intervenuti per ripristinare l’ordine.
Il Segretario Generale del Sappe, Donato Capece, ha espresso la solidarietà e la vicinanza del sindacato ai poliziotti feriti a Salerno. Ha sottolineato come le intolleranze dei detenuti e l’incendio da loro provocato nel carcere siano sintomatici delle tensioni e delle criticità costanti nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia. La situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi episodi critici. Capece ha sottolineato l’importanza di risposte ferme da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e ha proposto di destinare carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere i detenuti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione.