La situazione delle carceri italiane sembra non migliorare, con un alto numero di suicidi tra i detenuti e gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria. Solo lo scorso anno si sono registrati 84 suicidi tra i detenuti e 5 tra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, mentre quest’anno già 11 detenuti hanno deciso di mettere fine alla propria vita. La notizia più recente riguarda un poliziotto in servizio al carcere di Secondigliano, originario di Aversa, che si è tolto la vita sparandosi con l’arma d’ordinanza dopo il turno notturno.
Il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, sottolinea come il fenomeno dei suicidi nelle forze dell’ordine, in particolare nel Corpo di polizia penitenziaria, necessiti di essere investigato e affrontato concretamente. Non basta intervenire a valle del disagio, ma è necessario prevenirlo a monte, attraverso l’umanizzazione delle condizioni di lavoro e l’efficientamento del sistema d’esecuzione penale, in particolare carcerario. Questo per prevenire disorientanti fenomeni di dissonanza cognitiva.
De Fazio aggiunge che non si vuole strumentalizzare il gesto estremo del suicidio, ma si è convinti che il servizio espletato e la violenza delle esperienze spesso vissute e subite siano tra le concause. Inoltre, il Segretario della UILPA PP richiama l’attenzione sull’Osservatorio permanente interforze sui suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia costituito dall’allora Capo della Polizia Gabrielli nel febbraio 2019, di cui non si hanno ulteriori notizie.
Infine, De Fazio esprime il suo cordoglio per la morte del collega poliziotto, lasciando la moglie e due figli in tenera età. La situazione delle carceri italiane richiede un urgente intervento per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al fine di prevenire ulteriori gesti estremi come il suicidio.