Il sequestro di uno smartphone di ultima generazione avvenuto presso il carcere di Sant’Angelo dei Lombardi ha sollevato preoccupazione riguardo alla sicurezza all’interno delle carceri. Il telefono era stato nascosto dal detenuto nelle parti intime ed è stato ritrovato grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria.

Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, commenta che il ritrovamento di oggetti come telefoni cellulari che possono minare l’ordine e la sicurezza del carcere è inquietante. Nonostante le severe pene previste per l’ingresso e la detenzione illecita di telefonini nelle carceri, il fenomeno sembra persistere. Guacci sollecita quindi soluzioni drastiche, come la schermatura delle sezioni detentive e degli spazi in cui sono presenti detenuti, per impedire l’uso di telefoni cellulari e smartphone.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea l’importanza dell’attività di intelligence e controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria. Capece propone anche l’istituzione di un Nucleo di poliziotti penitenziari specializzati nell’utilizzo dei droni per prevenire e dissuadere violazioni degli spazi penitenziari o l’introduzione di materiale illecito. Capece ricorda anche l’impegno quotidiano della Polizia Penitenziaria nel contrastare la diffusione della droga all’interno delle carceri, che rappresenta un business per gli spacciatori a causa del numero elevato di tossicodipendenti.

È fondamentale garantire la sicurezza all’interno delle carceri e impedire l’introduzione di oggetti illeciti come telefoni cellulari. È necessario investire nell’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari e adottare misure preventive come la schermatura delle sezioni detentive. Inoltre, l’utilizzo dei droni potrebbe rappresentare un’ulteriore risorsa per contrastare le violazioni degli spazi penitenziari. La lotta alla diffusione della droga all’interno delle carceri deve rimanere una priorità per garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti.

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