Detenuto in carcere si scatena dopo essere stato scoperto con un telefonino durante un controllo. Cinque agenti sono stati costretti a intervenire per calmarlo e sono stati poi portati in infermeria. Tutto è accaduto nel carcere di Carinola. “Questa mattina, durante una perquisizione di routine nel carcere di Carinola, un detenuto italiano, che lavora in cucina ed è appena tornato da un permesso, è risultato positivo al controllo con il metal detector”, ha spiegato Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del sindacato Sappe. “Il detenuto ha immediatamente opposto resistenza alle operazioni di controllo, iniziando a sbattere la testa contro gli oggetti e mettendo a soqquadro la sua cella. Successivamente, ha rotto il plexiglass che separa la cella dal bagno e si è procurato delle ferite con un pezzo dello stesso plexiglass. Gli agenti intervenuti hanno cercato di contenere la situazione e impedire al detenuto di autolesionarsi o mettere in pericolo gli altri. Il contenimento non è stato facile e cinque agenti penitenziari sono stati portati in infermeria per le cure necessarie. Successivamente si è scoperto che tutto questo era stato messo in atto dal detenuto per nascondere un microtelefono”. Altri due telefonini sono stati trovati nel carcere di Salerno, nascosti sotto una piastrella. “I ritrovamenti a Carinola e Salerno dimostrano quanto sia fondamentale l’attività di intelligence e controllo del carcere da parte della polizia penitenziaria”, afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe. “È importante che i poliziotti penitenziari si tengano costantemente aggiornati professionalmente per prevenire il tentativo di introduzione di droga in carcere. In questo senso, sarebbe auspicabile, secondo il Sappe, un nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni”.