Un esempio di altruismo da custodire e tramandare alle nuove generazioni è quello dei giovani sottotenenti piloti Mario Mazza e Giovanni Gialò, che evitarono una tragedia di proporzioni incalcolabili conducendo i loro velivoli fuori dal centro abitato di Massafra. Purtroppo, persero la vita in quel tragico incidente aereo avvenuto il 9 settembre 1969 nei cieli della Puglia.
La comunità di Avellino, in particolare, non dimentica il suo eroe, il tenente pilota Mario Mazza. In occasione del 54° anniversario di quell’incidente, domenica 10 settembre, si terrà una celebrazione in suo onore presso la chiesa del Santissimo Rosario ad Avellino.
La storia di quel giorno racconta che Mario Mazza, all’epoca sottotenente dell’Aeronautica Militare, stava tornando alla base del 36° Stormo di Gioia del Colle insieme al collega Giovanni Gialò di Triggiano, dopo aver effettuato una ricognizione dei confini territoriali con l’Est Europa a bordo dei loro cacciaintercettori.
Purtroppo, i due velivoli entrarono in collisione e i due ufficiali, consapevoli del pericolo, decisero di condurre gli aerei a schiantarsi in un luogo non abitato a Massafra, nel tarantino. Entrambi avevano solo 25 anni.
Questa storia è un grande esempio di altruismo che deve essere custodito, preservato e trasmesso alle nuove generazioni. Non dobbiamo dimenticare il sacrificio di Mario Mazza e Giovanni Gialò, che hanno dato la propria vita per evitare una tragedia ancora più grande. La loro memoria deve essere onorata e il loro esempio deve ispirare le future generazioni a fare del bene e a mettere gli altri al di sopra di sé stessi.