La ricerca della giustizia è spesso un percorso difficile e faticoso, soprattutto quando si tratta di una storia straziante come quella della piccola Fortuna Loffredo. Nel 2014, la bambina è volata dal settimo piano di una palazzina nel Parco Verde, a Caivano. Angelo Pisani, l’avvocato che ha difeso la famiglia Loffredo nel processo, ha fedelmente raccontato questa storia nel suo romanzo-verità intitolato “Ho visto Chicca volare” (Album editori).

Il volume sarà presentato il mercoledì 6 settembre alle 10.30 presso la scuola “IC3 Parco verde” di Caivano, alla presenza dell’autore e di altri giuristi, professori ed esperti. La giornalista Maria Chiara Aulisio modererà l’evento.

La storia di Fortuna è tragica. Un brutto giorno di giugno del 2014, si apprende che la bambina di 6 anni, soprannominata Chicca, è caduta dal settimo piano del palazzo in cui viveva. La stessa cosa era successa due anni prima ad un altro bambino, Antonio, ancora più piccolo. Chicca muore sul colpo e subito si capisce che non si tratta di un incidente. La prima persona a crederci è una docente della scuola frequentata da Chicca, che contatta Pisani affinché indaghi e non lasci passare in silenzio questa tragedia. Inizialmente riluttante, Pisani si convince che quella caduta non è stata casuale: qualcuno ha spinto la piccola. Ma chi e perché? Dopo alcune settimane, l’autopsia rivela segni di violenze sessuali sul corpo di Chicca: chi ha abusato di lei potrebbe essere l’autore dell’omicidio.

Il primo magistrato a voler approfondire la vicenda è Federico Bisceglia, ma pochi mesi dopo l’inizio delle indagini, muore in un incidente stradale sull’A3. Poco dopo, si conferma che Chicca è stata spinta giù da un adulto. Ma chi è stato a commettere questo orribile delitto? E cosa fare per evitare che si ripeta? Purtroppo, le cronache di questi giorni hanno registrato altre atrocità e orrori nello stesso luogo, un inferno che ancora deve essere bonificato a causa della mancanza di valori e istituzioni.

Il romanzo, con la prefazione del magistrato Nicola Graziano, mostra la complessa relazione tra la macchina della giustizia, il degrado socio-culturale e un caso di estrema crudeltà che ha scosso l’opinione pubblica. Come si può vedere con terribile ricorrenza, questo tema è ancora attuale, come dimostrano gli stupri commessi quest’estate ai danni di minori nello stesso luogo. La narrazione svela anche gli errori giudiziari, le facili accuse e la volontà di dare risalto al mostro, portando la dinamica nella periferia di una grande città dove sembra che lo Stato non riesca ad arrivare. I primi a subire danni a causa di questa mancanza sono i bambini, in modo irreversibile. Sono i cosiddetti “bambini mai”, come denuncia l’avvocato Pisani.

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