Il processo riguardante le aste truccate continua e l’udienza del giorno 15 settembre è stata dedicata alle indagini patrimoniali degli imputati. In aula è stato ascoltato il luogotenente della Guardia di Finanza di Napoli, Luigi Del Gaizo, che ha analizzato i libri contabili e le numerose transazioni economiche oggetto di indagine. Il Pubblico Ministero Henry John Woodcock ha richiesto l’acquisizione di tutta la documentazione esistente.

Le indagini degli agenti del Nucleo Pef di Napoli hanno evidenziato come alcune transazioni economiche venivano effettuate a favore dei familiari degli indagati per eludere i controlli e non destare sospetti. Il luogotenente ha riferito il contenuto di un’intercettazione telefonica in cui l’imputato Aprile Armando Pompeo chiede alla sua interlocutrice se la somma di 9.300 euro inviati sul conto della madre di quest’ultima era stata ricevuta. Secondo l’accusa, i familiari degli imputati erano un punto di appoggio per le attività economiche oggetto dell’inchiesta.

In particolare, due transazioni (una da 275mila euro e una da 130mila euro, successivamente stornata) hanno attirato l’attenzione degli inquirenti. Queste transazioni erano a favore della società Arca di Noè e sono state considerate “operazioni sospette”. Tuttavia, i difensori degli imputati hanno chiarito alcune circostanze in aula, ridimensionando le accuse.

La prossima udienza si terrà il prossimo mese e vedrà la testimonianza dei testimoni di parte civile. La giustizia sta facendo il suo corso e la speranza è che si arrivi a una condanna per chi ha commesso queste frodi nelle aste.

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