La procuratrice Patrizia Imperato ha recentemente dichiarato che il sistema normativo attuale è inadeguato alla realtà dei minori. Questa affermazione è stata motivata dai numerosi casi di cronaca che hanno portato alla luce responsabilità minorili legate a reati di estrema violenza e crudeltà.

La questione centrale del dibattito riguarda l’ipotesi di abbassare l’età della punibilità per i crimini più gravi, e ha diverse sfaccettature di carattere politico e sociale. Prima di affrontare gli aspetti normativi di questa questione con l’avvocato Simone Labonia, vorrei fare una breve digressione sulle responsabilità dei media nella scelta di determinate fiction, che spesso non hanno alcun valore educativo per i minori. Spesso, infatti, si narrano come normali comportamenti violenti di una piccola parte della gioventù, alimentando un culto delle “vite al limite”.

Non ci rendiamo conto, o peggio ancora non ci interessa, purché si ottenga ascolto, che il messaggio che passa è fuorviante e porta le menti dei ragazzi deboli e spesso non sufficientemente supportati su sentieri tortuosi. Regaliamo loro immagini di “miti negativi”, facendo apparire questi individui come eroi dei nostri tempi.

In un precedente articolo abbiamo già affrontato gli aspetti normativi legati alla punibilità dei minori, anche in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale contraria all’ergastolo per i minori. Oggi vorrei invece concentrarmi sull’attività dei servizi sociali a favore dei minori: il “Servizio Tutela Minori”, che deve diventare sempre di più un presidio di prevenzione contro l’abitudine alla delinquenza, ha due funzioni principali. Da un lato, sostiene le famiglie e, dall’altro, vigila e protegge i minori.

Secondo la legge 184/83, queste funzioni devono essere attivate anche senza una specifica richiesta da parte delle famiglie. Diversi studi nel settore hanno evidenziato come spesso i comportamenti criminali dei minori siano causati da carenze genitoriali durante la loro crescita, come la grave trascuratezza, l’abbandono, i maltrattamenti fisici, psicologici o sessuali e i conflitti tra i coniugi.

Spesso è la Magistratura minorile a segnalare i servizi sociali per verificare le condizioni di vita familiare dei minori che mostrano disagi esistenziali. La delinquenza minorile è senza dubbio un cancro della società moderna e, come tale, richiede interventi di prevenzione per essere debellata.

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