Il poliziotto penitenziario di Napoli, Carmine De Rosa, è ancora in pericolo di vita dopo essere stato gravemente ferito durante il tentativo di fermare la fuga di un detenuto. L’incidente ha portato De Rosa in uno stato comatoso e attualmente è ricoverato in rianimazione dopo un delicato intervento chirurgico. Nel frattempo, il detenuto fuggitivo, Mordjane Nazim, è ancora latitante.
L’incidente è avvenuto all’alba presso l’ospedale San Paolo di Milano. Nazim, di origini palestinesi, era stato portato in ospedale a causa delle ferite riportate in una rissa con altri detenuti. Nonostante fosse sotto custodia, Nazim si trovava in un reparto ordinario del pronto soccorso anziché in quello riservato ai detenuti.
La fuga del detenuto è avvenuta poco dopo le 5 del mattino, quando è riuscito a scavalcare una finestra del secondo piano dell’ospedale. De Rosa ha tentato di fermarlo, ma durante il suo tentativo è caduto dalla finestra, battendo violentemente la testa a terra.
L’incidente ha causato gravi lesioni a De Rosa, tra cui una grave emorragia cerebrale, fratture al cranio e alla colonna vertebrale, e contusioni cerebrali e polmonari. Nonostante alcune testimonianze indichino che l’agente ferito abbia cercato di alzarsi e fare alcuni passi, le sue condizioni sono subito apparse gravi al personale del pronto soccorso.
De Rosa è stato trasferito all’ospedale San Carlo, dove è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico per rimuovere l’emorragia cerebrale. Il poliziotto ferito e la sua famiglia hanno ricevuto solidarietà e vicinanza dai sindacati della polizia penitenziaria. Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), Giovanni Russo, ha definito De Rosa un eroe per il suo coraggio nel tentativo di fermare l’evasione, mettendo a rischio la sua vita.
Il ministro della Giustizia ha espresso il suo profondo dolore e apprezzamento per l’agente e la sua famiglia, sottolineando che lo Stato è grato per il suo sacrificio. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha sottolineato la necessità di rivedere il sistema attuale della sanità penitenziaria, limitando la movimentazione dei detenuti pericolosi in strutture esterne solo in casi eccezionali.
La fuga dei detenuti dagli ospedali è un problema crescente. Secondo i dati del DAP, nel corso dell’anno otto detenuti sono riusciti a evadere dagli ospedali, il doppio rispetto all’intero anno 2022. Questo numero è quasi triplicato rispetto ai detenuti che sono fuggiti dai penitenziari nel 2023. In due dei casi del 2023, i detenuti sono riusciti a fuggire dagli ospedali nonostante fossero sotto sorveglianza giudiziaria.
È evidente la necessità di affrontare questo problema e garantire la sicurezza del personale penitenziario e della popolazione. I sindacati hanno sottolineato la drammaticità dell’emergenza carceraria e le difficili condizioni di lavoro del personale penitenziario. È importante che vengano prese misure adeguate per evitare future fughe e garantire la sicurezza di tutti.