Un vile atto di vandalismo ha scosso la comunità di Capua, quando ignoti hanno appiccato il fuoco all’antico albero di Carlo Santagata, provocandone un incendio di proporzioni devastanti. Le autorità sono giunte prontamente sul luogo, con i Vigili del Fuoco e i Carabinieri che hanno iniziato a indagare sulla natura evidentemente dolosa dell’accaduto. A darne notizia il sindaco di Capua, Adolfo Villani.

Il gelso, alto circa otto metri e situato lungo il tratto dell’Appia da Capua verso Santa Maria, era un albero divenuto parte integrante della storia della Resistenza locale. Iscritto all’albo regionale degli alberi monumentali, aveva una profonda connessione con la vita del giovane partigiano Carlo Santagata, che trovò rifugio e coraggio presso di lui. Una targa, posta accanto al gelso nel 1972, recita: “Questo albero testimonia la storia di Carlo Santagata, un giovane coraggioso che diede la sua vita per la Resistenza. Il suo sacrificio rimarrà sempre nella memoria della nostra comunità”. Queste parole, accompagnate da una stella di David e da una svastica incrociate, evocano i tempi bui della Seconda guerra mondiale e la lotta implacabile contro l’occupazione nazista.

Carlo Santagata, nato a Portici il 28 settembre 1927, si trasferì con la sua famiglia a Santa Maria Capua Vetere nel 1936. Qui, frequentò la scuola media in via Torre, oggi via Fratta. La sua brillante mente lo portò a iscriversi al liceo scientifico di Napoli, ma la guerra impedì il regolare svolgimento delle lezioni. Nonostante le avversità, continuò a coltivare il suo amore per la conoscenza come privatista. La sua giovane vita fu tragicamente spezzata il 5 ottobre 1943, quando, a soli sedici anni, venne ucciso da soldati tedeschi. Il suo sacrificio e il suo impegno nella lotta contro l’oppressione sono diventati un simbolo di coraggio e determinazione per la comunità di Capua.

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