I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato due uomini di Sant’Antimo, Mario D’Isidoro e Nicola Russo, per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Si ritiene che abbiano agito per conto del clan Ranucci-Puca. Al momento, un terzo sospettato di 32 anni è ancora in fuga.
Secondo il provvedimento emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, lo scorso settembre i tre avrebbero imposto il pagamento del “pizzo” a diversi cantieri edili a Sant’Arpino, in provincia di Caserta. Le vittime sono state costrette a interrompere i lavori e a recarsi a Sant’Antimo per parlare con il boss.
Questo arresto è il risultato di un’indagine approfondita condotta dai carabinieri, che hanno dimostrato l’esistenza di un’estorsione organizzata e l’influenza del clan mafioso nella zona. Il metodo mafioso utilizzato includeva minacce e violenze per costringere le vittime a pagare il “pizzo” e a sottomettersi alle richieste dei criminali.
Le forze dell’ordine continuano ad indagare per trovare il terzo sospettato ancora in fuga e per smantellare completamente l’organizzazione criminale. Questo arresto rappresenta un passo importante nella lotta contro la criminalità organizzata e dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza e la giustizia nella nostra comunità.
L’estorsione è un reato grave che danneggia non solo le vittime dirette, ma anche l’economia e la società nel suo complesso. È fondamentale che tutti si uniscano nella lotta contro la mafia e denuncino qualsiasi forma di estorsione o comportamento criminale.
La collaborazione tra le forze dell’ordine e la comunità è fondamentale per sconfiggere la criminalità organizzata. Solo lavorando insieme possiamo garantire un futuro migliore per tutti i cittadini e liberarci dall’influenza nefasta della mafia.

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