Estorsori violenti arrestati per tentata estorsione a cantieri edili

Due estorsori sono stati arrestati dai carabinieri nel nucleo investigativo di Castello di Cisterna. I due uomini, Mario D’Isidoro di 30 anni e Nicola Russo di 53 anni, entrambi di Sant’Antimo, sono stati accusati di aver imposto il pizzo a ben cinque cantieri edili in soli venti minuti. Con minacce e violenza, erano riusciti a bloccare l’attività e a scacciare gli operai fino a quando i titolari non si sarebbero messi d’accordo con il clan di Sant’Antimo.

Le vittime erano così spaventate che nessuna di esse aveva denunciato quanto subito alle forze dell’ordine. Grazie alle indagini del maggiore Andrea Coratza, le manette sono scattate per i due estorsori, già noti alle forze dell’ordine e ritenuti affiliati al nuovo cartello formato dai clan Puca e Ranucci, che avrebbero preso il controllo delle attività illecite a Sant’Antimo, Casandrino, Grumo Nevano e Sant’Arpino.

Durante il blitz, un terzo indagato, considerato uno dei pezzi grossi della camorra di Sant’Antimo, è riuscito a fuggire. I militari hanno eseguito un decreto di fermo per i due arrestati, accusati di concorso in cinque episodi di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. I fermati sono stati rinchiusi in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

I fatti risalgono al dodici settembre, quando i due estorsori hanno fermato i lavori in quattro cantieri a Sant’Arpino e uno a Sant’Antimo. Nonostante le vittime non avessero inizialmente presentato denuncia, i carabinieri sono riusciti a identificare gli estorsori grazie all’analisi delle immagini di decine di telecamere di videosorveglianza. Uno dei due è stato identificato grazie a un tatuaggio di un kalashnikov sull’avambraccio sinistro e il Volto Santo sul braccio destro.

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