Nessun segnale di allarme particolare, ma cautela e molta attenzione. Anche in provincia di Caserta a seguito dell’esacerbarsi del conflitto tra Israele e Hamas che ha ridato voce ai diversi gruppi fondamentalisti islamici autori di attentati contro l’Occidente in varie occasioni – vengono potenziati i controlli nei luoghi sensibili a seguito della circolare del Viminale diramata «per rafforzare le attività di vigilanza in tutto il Paese, ma in particolare nei luoghi più a rischio di attentato».

Nessun allarmismo ma la macchina del Governo si è attivata anche a Caserta. Il tema è stato trattato nel corso di una riunione del coordinamento delle forze di polizia presieduto dal prefetto Giuseppe Castaldo. «In sede di riunione del coordinamento chiarisce il prefetto – ho disposto un rafforzamento dei dispositivi di osservazione e controllo del territorio in relazione alla crisi israelo-palestinese, secondo le indicazioni pervenute dal Ministero dell’Interno. Al momento non si registrano segnali di allarme nel territorio della provincia di Caserta. In ogni caso, sono state intensificate le misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili presenti in provincia, soprattutto in concomitanza con le festività religiose ebraiche. Il livello di attenzione è massimo». Le prime misure riguardano l’intensificazione della vigilanza nelle aree dove insistono gli obiettivi sensibili e dei luoghi dove è maggiore l’aggregazione di persone. Insomma per il momento solo più pattugliamenti.

Massimo il riserbo sulla mappa degli obiettivi sensibili ma, alla luce anche dei precedenti, è quasi scontata l’individuazione. Il più importante è sicuramente la Reggia di Caserta: a Parigi, nella Reggia di Versailles, dove sono stati potenziati i controlli, si è dovuto procedere già a cinque evacuazioni dei visitatori per allarmi bomba. Una situazione, fortunatamente, ben differente a Caserta, dove comunque in passato sono stati usati (nel 2016) i metal detector nella Reggia. In generale, mirate attività di controllo, in questi casi, riguardano i luoghi oggetto di maggiore aggregazione di persone, soprattutto in occasione delle festività, quali centri commerciali, esercizi pubblici, strutture ricettive e centri storici cittadini nonché stazioni ferroviarie e dei trasporti pubblici. In provincia come altri obiettivi sensibili ci sono sicuramente la Base Us Navy di Gricignano d’Aversa e l’aeroporto di Grazzanise ma anche i penitenziari e le caserme (in città ci sono la Brigata Bersaglieri Garibaldi, la Timavo e la Scuola Specialisti dell’Aeronautica, presenze anche a Maddaloni e Capua) sono considerati fra i possibili obiettivi. A quanto è dato sapere, è stata incrementata, anche attraverso il monitoraggio del web, l’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità diffusa, suscettibile di incremento in considerazione della maggiore circolazione di persone. Monitorato anche il rischio della radicalizzazione jihadista nelle carceri. A individuare i livelli di allerta sono le attività sul campo della Digos. Quello più basso, in base alle informazioni raccolte, indica una sostanziale tranquillità per la sicurezza.

I livelli di allerta terrorismo aumentano e si modificano quindi in base ad avvenimenti o informazioni che possono arrivare dall’ìntelligence. Come chiarito dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Italia non c’è un rischio concreto e immediato di attacchi terroristici ma dopo l’attacco di Hamas contro Israele, avvenuto il 7 ottobre 2023, il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha diramato una circolare per rafforzare le attività di vigilanza in tutto il Paese, in particolare nei luoghi più a rischio di attentato. La zona del Casertano, come l’agro aversano o la valle di Suessola ai confini con l’acerrano, si conferma ancora una volta un’area con un’alta presenza di immigrati ma si tratta soprattutto di algerini o tunisini e, in alcuni casi, anche crocevia e importante base logistica per il terrorismo internazionale. Nel 2018, il foreign fighter Mourad Sadaoui, arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta, aveva trovato casa, prima a San Marcellino (sede di una moschea), dove era rimasto fino al 2012 grazie a un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di lavoro, per poi spostarsi di recente fino a San Felice a Cancello. La provincia è stata teatro qualche tempo prima di un blitz a carico di 4 tunisini che erano riusciti a realizzare una falsa carta d’identità e un falso permesso di soggiorno anche per Anis Amri, il jihadista che nel 2016 compì l’attentato ai mercatini di Natale di Berlino (12 morti e oltre 50 feriti). Due di loro risiedevano a Casal di Principe e Villa Literno, furono individuati dall’Antiterrorismo nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma battezzata “Mosaico”. Un altro caso che destò allarme fu l’arresto di Mohamed Kamel Eddine Khemiri (condannato) con le accuse di falsificazione di documenti e terrorismo. Il tunisino sbarcato da clandestino a Lampedusa nel 1998, andato in Francia e rientrato in Italia nel 2000, fu arrestato a Firenze per spaccio.

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