Tragedia a Scafati: muore una donna fuori dall’ospedale
Un terribile episodio è avvenuto oggi a Scafati, quando una donna di 59 anni è morta improvvisamente davanti all’ospedale. La donna si trovava in macchina con il marito, di ritorno da una visita specialistica, quando ha avvertito un forte malessere. Il marito, consapevole della vicinanza dell’ospedale, si è precipitato in corsa verso l’ospedale di Scafati nella speranza che qualcuno potesse salvare la vita della moglie. Purtroppo, al nosocomio scafatese non è più attivo né il punto di Primo Intervento né il Pronto Soccorso, quindi nessuno ha potuto soccorrere la donna. Nel frattempo, l’uomo ha cercato di rianimare autonomamente la moglie direttamente in macchina, parcheggiata fuori dall’ospedale. Dopo circa 20 minuti sono arrivati gli operatori del 118 con un’ambulanza proveniente da un altro Comune, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare: la donna non ce l’ha fatta.
La notizia di questo decesso ha scosso profondamente la comunità, soprattutto perché è avvenuto proprio fuori da un ospedale. La promessa di riaprire il Pronto Soccorso di Scafati, chiuso da decenni, viene riproposta ad ogni campagna elettorale, ma fino ad oggi non è stata mantenuta. Non è garantito nemmeno il punto di Primo Intervento, un servizio fondamentale per un’area che comprende non solo Scafati, ma anche i comuni limitrofi. È ormai abituale sentire notizie di persone in attesa anche per 12 ore al Pronto Soccorso di Nocera Inferiore, a causa dell’elevato afflusso di pazienti. Una situazione surreale e inaccettabile.
Il sindaco di Scafati ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della donna deceduta e ha chiesto con urgenza la riattivazione del punto di Primo Intervento presso l’ospedale di Scafati e la riorganizzazione del servizio di emergenza territoriale 118 con personale sanitario qualificato. Ha definito coloro che non intervengono in questa situazione come “terroristi della sanità”. Il sindaco ha anche dichiarato la sua totale solidarietà alla famiglia della donna, sottolineando che la donna non ha potuto essere soccorsa a causa della chiusura del punto di Primo Intervento. Ha inoltre riferito che la Polizia Municipale è intervenuta immediatamente e ha allertato il 118, ma l’ambulanza è arrivata dopo oltre mezz’ora. È un episodio gravissimo che non deve ripetersi. È necessario riaprire il punto di Primo Intervento e riorganizzare il servizio del 118. In un paese normale e civile, un’ambulanza dovrebbe intervenire in pochi minuti, anche con la presenza di un medico rianimatore a bordo. Purtroppo, nella nostra regione, il 118 è composto solitamente da un autista, un operatore sanitario e, nella migliore delle ipotesi, un infermiere. È urgente che la Regione, la direzione sanitaria dell’Asl e tutti gli enti preposti prendano provvedimenti per garantire la riapertura del punto di Primo Intervento e assicurare un servizio adeguato del 118, con personale sanitario qualificato. Seguiremo da vicino questa vicenda e, se la famiglia lo riterrà opportuno, ci costituiremo parte civile. Oggi, dopo vari solleciti, sono stato contattato dalla direzione generale dell’Asl Salerno per un incontro che si terrà venerdì prossimo. Spero che non sia solo un’occasione per ascoltare chiacchiere, ma che si prendano provvedimenti concreti per evitare che tragedie simili accadano ancora.