I Carabinieri hanno inflitto un duro colpo a un’associazione per delinquere che opera da oltre un decennio in Campania. Quattro persone sono finite in manette, due avvocati e sei medici sono stati interdetti dalla professione. Altri 23 indagati sono attualmente in libertà.

L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia Vomero, che hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal tribunale di Napoli su richiesta della procura locale. Le misure cautelari includono un arresto in carcere, tre ai domiciliari e otto interdittive nei confronti degli avvocati e dei medici coinvolti.

I destinatari delle misure cautelari, insieme agli altri 23 indagati in libertà, sono gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con danneggiamento fraudolento di beni assicurati, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato.

Questa operazione è il risultato di indagini decennali coordinate dalla Procura di Napoli e condotte dalla stazione Carabinieri di Napoli Marianella. Le attività sono state basate su materiale già sequestrato durante l’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata a furti, rapine e truffe assicurative, eseguita il 1º marzo scorso. Questo ha permesso di raccogliere indizi contro gli indagati odierni e di rivelare l’operatività di un’associazione criminale attiva nel territorio campano da oltre un decennio.

Le indagini hanno permesso di delineare il modus operandi del sodalizio, in cui erano ben definiti i ruoli di capo, promotori e partecipi. Tra i membri dell’associazione figurano due avvocati e diversi medici, tra cui quattro in servizio presso i pronto soccorsi degli ospedali di Marcianise e San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, mentre altri due operavano in centri diagnostici privati.

Il meccanismo della truffa prevedeva una fase iniziale di pianificazione del sinistro, con l’individuazione delle parti coinvolte, dei finti testimoni, del medico e del pronto soccorso da cui ottenere referti per lesioni inesistenti. Successivamente, venivano coinvolti i sanitari dei centri diagnostici e dei poliambulatori, che effettuavano visite successive a quelle del pronto soccorso, e i carrozzieri compiacenti, che preparavano la documentazione falsa sui danni subiti dai veicoli coinvolti, in modo compatibile con le lesioni riscontrate. Gli avvocati istruivano le pratiche per falsi sinistri stradali e concordavano le dichiarazioni dei finti testimoni. In almeno due occasioni sono state accertate dichiarazioni testimoniali da parte di soggetti inesistenti.

Una volta incassato il profitto derivante dalle truffe assicurative, esso veniva movimentato e prelevato in maniera frazionata, per cercare di nasconderne la provenienza illecita. Durante le attività, è stato anche possibile individuare il presunto autore di un furto di un’auto in un supermercato di Napoli, perpetrato con la tecnica del “finto parcheggiatore”.

È stata documentata anche l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di due degli indagati, per un ammontare totale di € 20.497,47.

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