La raccolta delle olive è un’attività millenaria che si svolge in diverse regioni italiane, ma pochi sanno che anche presso i siti archeologici è possibile assistere a questa tradizione antica. Uno dei luoghi in cui è stata effettuata la raccolta delle olive è il Parco archeologico di Pompei, famoso in tutto il mondo per le sue rovine e le testimonianze dell’antica città romana sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
In particolare, la raccolta delle olive si è svolta a Stabiae e a Civita Giuliana, due aree del Parco archeologico che conservano ancora oggi le cultivar di olive utilizzate nel mondo antico. Tra queste cultivar troviamo la Minucciola, l’Ogliarola, l’Olivella, la Pisciottana, la Ravece e la Rotondello. Queste varietà di olive rappresentano una vera e propria ricchezza per la biodiversità italiana e sono un legame con il passato, con le antiche tradizioni agricole che si sono tramandate fino ai giorni nostri.
Ma c’è un’altra varietà di oliva che merita particolare attenzione: la Nostrale. Questa cultivar, originaria della regione Campania, è a rischio di estinzione. La sua coltivazione è diminuita drasticamente negli ultimi decenni a causa dell’abbandono dei terreni agricoli e della preferenza per altre varietà di olive più produttive. La Nostrale, tuttavia, ha un sapore unico e un aroma intenso, che la rendono un vero tesoro gastronomico.
Per preservare la Nostrale e valorizzare le altre cultivar presenti nel Parco archeologico di Pompei, è stata ottenuta l’indicazione geografica protetta (IGP) per l’olio prodotto in queste zone. L’IGP garantisce la provenienza del prodotto e ne tutela la qualità, contribuendo così a mantenere vive le tradizioni agricole e a promuovere lo sviluppo economico delle comunità locali.
La raccolta delle olive presso i siti archeologici rappresenta quindi un’occasione unica per scoprire la storia millenaria dell’olivicoltura italiana e per degustare un olio di qualità, frutto di un territorio ricco di storia e di cultura. Un connubio perfetto tra archeologia e gastronomia che ci ricorda quanto sia importante preservare e valorizzare il nostro patrimonio agricolo e culturale.
In conclusione, la raccolta delle olive presso il Parco archeologico di Pompei ci regala un’esperienza unica, in cui passato e presente si fondono per creare un momento di scoperta e di gusto. L’olio di indicazione geografica protetta e le antiche cultivar di olive rappresentano un patrimonio da preservare e valorizzare, per continuare a raccontare la storia e le tradizioni del nostro paese.