La depressione è un disturbo dell’umore molto diffuso che colpisce circa il 4,4% della popolazione mondiale, ovvero quasi 5 persone su 100. Questa malattia si manifesta in forme e intensità diverse, che vanno dai disturbi d’ansia ai disturbi psicotici. A seconda delle caratteristiche della patologia, i trattamenti possono prevedere l’uso di farmaci come gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI) o gli Antidepressivi triciclici.

Secondo l’ipotesi che considera la depressione come una risposta a un deficit di neurotrasmettitori monoaminergici come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina, questi farmaci agiscono inibendo la ricaptazione della serotonina a livello delle terminazioni nervose, favorendo così l’aumento e l’azione della serotonina. Gli SSRI sono farmaci di elezione nel trattamento della depressione, che colpisce principalmente la popolazione adulta e anziana, con un’incidenza maggiore nelle donne.

Nella vita quotidiana, e soprattutto con l’avanzare dell’età, è comune incontrare situazioni che richiedono l’assunzione di farmaci antinfiammatori come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), al fine di ridurre gli stati infiammatori. Tuttavia, spesso si dimentica che ogni farmaco ha i suoi effetti collaterali e che può interagire con altre sostanze assunte. È stato osservato che nei pazienti in trattamento con gli SSRI, l’associazione con i FANS può essere pericolosa a causa di un aumento del rischio di emorragie.

Questo accade perché i FANS agiscono bloccando due enzimi, le COX, che sono responsabili dell’infiammazione e del rinforzo del segnale del dolore. Inibendo questi enzimi, si ottiene anche l’inibizione dell’aggregazione piastrinica, cioè un aumento della fluidità del sangue che può comportare un rischio di emorragie. Se consideriamo che gli SSRI hanno una lieve azione anti-aggregante, l’associazione con i FANS può aumentare il rischio di emorragie.

Inoltre, uno studio pubblicato nel 2015 ha dimostrato che vi è un aumento del 55% del rischio di sanguinamento del tratto gastrointestinale correlato all’uso degli SSRI, rischio che aumenta addirittura di 9 volte in caso di associazione con i FANS.

È quindi fondamentale prestare attenzione all’assunzione concomitante di farmaci e consultare sempre il proprio medico o farmacista prima di assumere nuovi farmaci, al fine di evitare possibili interazioni e ridurre al minimo i rischi per la propria salute.

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