Danilo Iervolino, fondatore dell’Università Telematica Pegaso e presidente della Salernitana, ha rilasciato un’intervista in cui ha dichiarato di essere stato costretto a vendere la sua società e a lasciare Napoli a causa delle indagini della Procura della Repubblica nei suoi confronti. Il Pm napoletano Henry John Woodcock ha chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione. Secondo Iervolino, la vicenda ha avuto inizio nel 2018 quando i magistrati stavano indagando Franco Cavallaro, segretario generale della Cisal, per voto di scambio. Durante le indagini è emerso che Cavallaro avrebbe fatto dei regali e delle attenzioni a Concetta Ferrari, all’epoca direttore generale del Ministero del Lavoro, per ottenere un parere favorevole alla scissione del suo patronato. Iervolino sostiene di non conoscere né Cavallaro né Ferrari e di non essere a conoscenza di tali fatti. Il procedimento si trascina dal 2018 e Iervolino afferma di essere stato oggetto di intercettazioni abusive e di stalking giudiziario da parte del Pm Woodcock. Nonostante la decisione del Riesame di dichiarare inammissibile l’appello del Pm, la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti i soggetti coinvolti. Iervolino si chiede dove sia la corruzione in questo ultimo procedimento e perché la Procura di Napoli stia procedendo nonostante le critiche dei giudici nelle diverse ordinanze. I fatti, secondo Iervolino, si sarebbero svolti tra la Calabria e Roma, quindi non capisce perché la Procura di Napoli sia coinvolta.
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