Torna nella sua casa il legittimo assegnatario. Borrelli: teniamo alta la guardia

Il caso del signor Monfrecola, costretto a dormire in auto dopo che gli avevano occupato la casa, ha suscitato un grande clamore mediatico. La donna che aveva occupato abusivamente l’alloggio popolare a Quarto ha chiamato i carabinieri e consegnato loro le chiavi dell’appartamento. Si è così conclusa la vicenda che ha coinvolto un uomo di 58 anni residente nel comune flegreo, che lo scorso 7 novembre aveva denunciato l’occupazione del suo appartamento avvenuta durante il suo lavoro.

“Questa storia è finita come doveva finire. La signora si è pentita, anche se dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia. Ora però è necessario fare chiarezza: la necessità di avere un posto in cui vivere non può giustificare azioni illegali. Bisogna fare richiesta e essere inseriti in graduatoria, non occupare con la forza le case altrui, privando altre persone del loro diritto alla casa. Inoltre, questo modo di agire alimenta il mercato illegale delle occupazioni abusive gestite dai clan, che denunciamo da tempo”, ha dichiarato il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, a cui l’uomo si era rivolto per denunciare la situazione. Nell’appartamento occupato c’era una donna incinta con tre bambini.

“Chi compie tali azioni perde ogni diritto alle graduatorie e deve pagare le conseguenze”, ha ricordato Borrelli. “Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto sia necessaria la costante pressione dello Stato sul fenomeno delle occupazioni abusive per ripristinare la legalità. Per questo ringrazio il Sindaco di Quarto e le forze dell’ordine per aver avviato subito le azioni di intervento per liberare la casa”.

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