Serena ha subito un duro colpo. I suoi lunghi capelli, di cui teneva molto, sono stati tagliati a causa delle botte che ha ricevuto lo scorso 8 dicembre mentre era al lavoro nel suo negozio a Baronissi. I capelli erano intrisi di sangue, pieni di nodi e completamente rovinati. Un’altra grande sconfitta per Serena, che amava tanto i suoi capelli lunghi. Ma poco importa, perché i capelli ricresceranno, le ferite del corpo guariranno, nonostante l’occhio nero, la gamba ferita e la spalla lussata. Ciò che sarà davvero difficile da curare sono le ferite dell’anima, che continuano a sanguinare sempre di più con il passare dei giorni, costantemente tormentate dalla paura.

Serena non ha voglia di parlare, ha paura. I giorni passano lentamente e il suo aggressore presto uscirà dall’ospedale dove è stato ricoverato con un TSO. E dopo? Proprio per gestire il dopo, la giovane donna di 45 anni si è rivolta a un avvocato, una donna come lei, per essere seguita e consigliata. E affida al suo legale, Luigia Di Mauro, poche ma sentite parole che si trasformano in una richiesta indiretta di aiuto.

“Serena è profondamente scossa da questa vicenda ed è chiusa nel suo dolore”, dichiara l’avvocato Di Mauro. “Ringrazia tutte le autorità cittadine che le hanno mostrato vicinanza e, soprattutto, le persone comuni che hanno voluto esprimere il loro affetto. Abbiamo fiducia nella magistratura che sicuramente perseguirà l’autore di questo gesto folle e individuerà eventuali responsabilità in capo ai soggetti che non hanno vigilato o adottato provvedimenti idonei per evitare tale inaudita violenza. Confidiamo, inoltre, che le autorità civili e sanitarie, per quanto di rispettiva competenza, mettano in atto tutte le misure necessarie per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Un appello che si trasforma in denuncia. Il suo aggressore vive nello stesso palazzo in cui Serena ha la sua boutique ed ha anche problemi di natura psichiatrica. Ora la sua preoccupazione è capire come sarà gestito il dopo TSO. Serena conosceva a malapena quell’uomo. È vittima della violenza di una persona con cui non aveva mai avuto alcun rapporto o dissidio. Una persona in cura presso un Centro di igiene mentale, ma libera di uscire e di prendere a botte chiunque le capiti a tiro.

È su questo punto che il suo avvocato sta combattendo. Anche il sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante, si è espresso in merito subito dopo l’aggressione, firmando quel TSO. “Il ritorno a casa del soggetto, che vive da solo, sarebbe una condizione di grave pericolo non solo per Serena, ma per l’intera comunità”, ha detto. La legge è chiara: se una persona, con i suoi comportamenti, mette a rischio la sicurezza e l’incolumità degli altri, deve essere fermata con provvedimenti che possano anche portarla alla guarigione. Ora Serena attende quei provvedimenti.

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