Il processo di primo grado nei confronti di Ubaldo Pelosi e Carmine Bassetti, accusati di aver fatto esplodere una bomba-carta davanti alla sede del Centro per l’Impiego di Avellino, si è concluso davanti ai giudici del Tribunale di Avellino. Il procuratore aveva richiesto otto anni di reclusione per Pelosi e sette per Bassetti, ma la sentenza è stata più leggera: Pelosi è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione, con una multa di cinquemila euro, mentre Bassetti è stato assolto perché non ha commesso il reato.
Gli avvocati di Bassetti hanno dimostrato, grazie ai dati del Gps e delle celle telefoniche, che il loro assistito si trovava altrove nel momento dell’esplosione che ha danneggiato l’ingresso del Centro in via Pescatori.
Per entrambi, l’accusa iniziale di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico è stata ridotta a danneggiamento aggravato dal tribunale del Riesame di Napoli. I due non avevano alcun legame con i movimenti eversivi che si opponevano alle restrizioni decise dal governo durante la fase più critica della pandemia.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione dagli avvocati di Bassetti, che hanno sottolineato come la ricostruzione della difesa sia stata confermata dai giudici.
“Siamo soddisfatti della sentenza – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Di Lauro – che ha riconosciuto l’innocenza di Carmine Bassetti. I dati raccolti dalla nostra indagine hanno dimostrato che il mio assistito non era presente al momento dell’esplosione”.
Pelosi, invece, ha dichiarato di non essere d’accordo con la sentenza e ha annunciato che presenterà appello.

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